Congo, l’Ebola torna a far paura: deceduta una donna nel Nord Kivu

Solo nel giugno 2020 il Governo nazionale aveva dichiarato conclusa l'ultima epidemia di Ebola. La decima epidemia di Ebola nel Congo è durata per quasi 2 anni ed è stata la seconda più grande al mondo, sanificati i siti dove è stata la donna.

Congo, l’Ebola torna a far paura: deceduta una donna nel Nord Kivu

Nella Repubblica Democratica del Congo torna la paura a causa del virus Ebola, uno dei patogeni più pericolosi comparsi in epoca moderna. Si tratta di una malattia molto infettiva, che provoca anche vistose emorraggie nei casi più gravi. L’Organizzazione mondiale della Sanità sta monitorando la situazione, anche se ha precisato che non è un caso insolito quello accaduto, in quanto dopo una grave epidemia come l’ultima conclusa a giugno 2020, è possibile che si verifichino casi di contagio isolati. Le autorità locali hanno confermato la notizia secondo la quale, nelle scorse ore, una donna è morta proprio a causa dell’Ebola nel Nord Kivu.

Al momento tutti i siti frequentati dalla signora deceduta sono stati sanificati, mentre sono in corso le procedure di contact tracing per cercare di rintracciare tutte le persone con cui la donna è stata in contatto. Come altri virus patogeni, il contagio con Ebola avviene soprattutto tramite i liquidi corporei dell’infetto, come ad esempio il sangue, ma anche la stessa saliva. Il contagio può avvenire anche tramite animali risultati infetti. La donna che ha perso la vita risiedeva a Butembo. La signora si era presentata dai sanitari con sintomi compatibili proprio con una infezione da Ebola virus.

In corso sequenziamento del virus

Gli esperti adesso stanno provvedendo a sequenziare il genoma del virus, questo in modo da capire se il patogeno in questione possa avere qualche collegamento con l’epidemia precedente conclusa a metà dello scorso anno. In Congo l’ultima epidemia di Ebola è stata devastante ed è durata due anni, provocando in totale 3.481 casi, 2.299 decessi e 1.162 guariti. Si è trattato dell’epidemia più grande del mondo, e si è anche faticato a spegnerla a causa di alcuni problemi sulla sicurezza che hanno interrotto gli sforzi degli scienziati per contrastare il virus in maniera efficace. 

L’Oms ha anche inviato una nota, con la quale fa sapere che “sta fornendo supporto alle autorità sanitarie locali e nazionali per rintracciare, identificare e trattare rapidamente i contatti per ridurre l’ulteriore diffusione del virus“. Secondo l’agenzia Onu le squadre locali per la sicurezza della salute pubblica sono intervenute tempestivamente per cercare di bloccare la diffusione del virus. 

Al momento la situazione rimane quindi sotto controllo, ma la guardia deve restare alta. Per questo l’Oms ha lanciato una campagna di sensibilizzazione nei confronti della popolazione congolese, in modo da metterla in guardia dai pericoli che possono derivare da questa malattia. Al momento, secondo quanto afferma Il Fatto Quotidiano, sarebbero stati già rintracciati 70 contatti stretti della donna deceduta. 

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