Conflitto Russia-Ucraina, Putin: "Sanzioni sono dichiarazione di guerra"

Lo ha detto il presidente della Russia in un incontro con delle hostess di alcune compagnie aeree. Il numero uno del Cremlino ha poi lanciato un altro attacco diretto all'Occidente, affermando che se l'Ucraina entrerà nella Nato si arriverà alla guerra totale.

Conflitto Russia-Ucraina, Putin: "Sanzioni sono dichiarazione di guerra"

Non è ormai tanto velata la minaccia di una guerra globale dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Preoccupano il mondo le ultime dichiarazioni di Vladimir Putin pronunciate in queste ore durante un incontro con delle hostess di alcune compagnie aeree. Per il presidente russo l’introduzione di una eventuale no-fly zone sui cieli dell’Ucraina varrebbe come una dichiarazione di guerra. Il riferimento alla Nato è chiaro, anche perchè lo stesso Putin ha ribadito che se l’Ucraina dovesse entrare a far parte dell’Allenza si arriverà allo scontro Nato-Russia. Anche le sanzioni sono interpretate da Putin come una dichiarazione di guerra. 

Sarebbe un conflitto di proporzioni devastanti, che potrebbe combattersi soprattutto sul suolo europeo. Per quanto riguarda le operazione portate avanti in queste ore dalla Russia in Ucraina, Putin ha dichiarato che la distruzione delle infrastrutture è quasi completata. “Per prima cosa abbiamo distrutto l’infrastruttura militare. Non tutta, ma in parte. Magazzini con armi, munizioni, aviazione, sistemi di difesa aerea” – così ha detto il presidente russo. 

Tensione alle stelle

La tensione ormai sale di ora in ora, di giorno in giorno. Sarebbero intanto falliti i negoziati per una tregua in modo da far evacuarei civili: sembrava che l’accordo fosse stato raggiunto, e che per qualche ora oggi non si sarebbero registrati bombardamenti, ma questi sono proseguiti incessanti da parte dei russi. 

Tra le città più colpite dai missili c’è soprattutto Mariuopol. Il cordone di mezzi militari russi lungo diverse decine di chilometri sta poi lentamente avanzando verso la capitale, Kiev, dove si teme un assalto totale della città, sia da terra che dal cielo. Inoltre, sempre Putin ha dichiarato sulla no-fly zone: “È impossibile farlo dal territorio dell’Ucraina, è possibile solo dal territorio di alcuni Stati vicini. Ma qualsiasi movimento in questa direzione sarà da noi considerato come partecipazione al conflitto armato del Paese dal cui territorio verranno create minacce ai nostri militari. Li considereremo immediatamente come partecipanti al conflitto. E non importa di quali organizzazioni siano membri” – questo il durissimo monito di Putin. 

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha ribadito che le richieste della Russia sono chiare, ovvero smilitarizzazione e denazificazione l’Ucraina e riconoscere la Crimea come territorio russo e l’indipenza delle repubbliche separatiste filo-russe del Donbass e del Lugansk. In tutto il mondo oggi ci sono state manifestazioni per dire “no” alla guerra in Ucraina

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