Come sta affrontando il Covid-19 e l’imminente Brexit il Primo Ministro inglese Boris Johnson

La pandemia da Coronavirus sta generando molte polemiche e dibattiti anche nella politica estera. Ne sanno qualcosa alcune delle persone più potenti del pianeta, come Boris Johnson e Donald Trump.

Come sta affrontando il Covid-19 e l’imminente Brexit il Primo Ministro inglese Boris Johnson

Nelle ultime ore, sir Boris Johnson, il notissimo e molto chiacchierato Primo Ministro inglese, deve contrastare l’emergenza Covid-19 che sta mettendo seriamente a rischio la salute pubblica dei suoi concittadini inglesi ma, nel contempo, lo stesso Primo Ministro deve anche affrontare l’imminente scadenza della Brexit in U.K., che avverrà in data 01/07/2020. Fatto molto importante per tutti i cittadini inglesi e per quelli appartenenti all’Unione Europea.

In Gran Bretagna, è in corso un vero e proprio periodo di transizione con l’UE, periodo che scadrà definitivamente ed improrogabilmente a fine 2020. Il focus di questa importante transizione è stato quello di mantenere ferme le relazioni tra l’Unione Europea e l’Inghilterra dopo che il primo passaggio della Brexit è avvenuto a fine gennaio 2020. Quindi il Primo Ministro inglese deve cercare di evitare una vera e propria crisi economica europea.

L’UE e l’U.K. stanno al momento negoziando pacificamente le loro future relazioni ed entrambe, dal canto loro, sperano di raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso entro l’anno corrente, il 2020. Altrimenti, l’U.K. lascerà inesorabilmente il periodo di transizione senza un accordo formale sul commercio o su altre aree strategiche economiche.

Quindi, i rotocalchi affermano che l’importante decisione congiunta di UE. ed U.K. di rimandare a data da destinarsi i colloqui prefissati per la settimana prossima porta inesorabilmente a pensare che tali accordi non possano essere per nulla raggiunti nel tempo stabilito. Inoltre, per legge, il periodo di transizione può essere prorogato, tuttavia dovrebbe essere realizzato prima del primo luglio 2020.

Questo quindi è il vero e proprio punto di non ritorno temuto dai cittadini della Gran Bretagna. Infatti, fino alla fine del citato periodo di transizione, l’U.K. si comporta secondo le regole imposte dall’Unione Europea e paga quindi sterline per il privilegio di farne parte, ma senza posto ai tavoli del potere. Quindi, l’U.K. è ancora a tutti gli effetti uno stato membro dell’Unione Europea, ma senza influenza sulla politica della stessa.

Continua a leggere su Fidelity News