Ci sono eventi che lasciano il segno, che diventano pilastri mnemonici dell’immaginario collettivo; coordinate ben precise ed immediatamente identificabili, che fanno comprendere-nell’arco di un istante-come sia trascorsa un’epoca. Ad esempio il 25 Aprile 1945, giorno in cui l’Italia riuscì ufficialmente a liberarsi dal giogo della dittatura fascista, o l’11 Settembre 2001, quando il mondo intero si accorse improvvisamente dell’esistenza di Al Qaeda.
In mezzo l’assassinio di Kennedy, il crollo del Muro di Berlino, e poi ancora elezioni di Papi, le morti di Freddie e di Cobain, e molti altri eventi che occupano un posto di assoluto rilievo nella cronostoria degli ultimi cent’anni. Tra questi ciclopici monoliti del background culturale occidentale, può trovare posto la recente sterzata di Playboy? Parere personale: assolutamente sì.
Perché anche in questo caso, si sta parlando di un’icona che ha contribuito a segnare un’epoca: Playboy è probabilmente la rivista erotica più conosciuta dell’intero globo terracqueo, e la sua decisione di non pubblicare più nudi integrali è un altro segnale che i tempi stanno irrimediabilmente cambiando.
Ma per quale ragione la celebre rivista de “L’Imperatore Hugh” intende rinunciare a conigliette, seni mozzafiato e culi da capogiro, da sempre determinanti per il suo successo editoriale? La motivazione è semplice, e a darla ci ha pensato Cory Jones, CCO di Playboy (una delle figure dirigenziali più importanti dell’intera rivista, subito dopo il proprietario e fondatore Hugh Hefnerì) a spiegarlo.
Jones ha infatti dichiarato al New York Times che, al giorno d’oggi, è possibile avere accesso a foto di donne nude in maniera estremamente semplice, con pochi click. Il porno su internet ha infatti travalicato ogni tabù, raccogliendo uomini e ragazzi di tutte le età davanti allo schermo per ammirare i “miracoli di madre natura”. Peccato che, come spesso accade in questi casi, a farne le spese sia stato il cartaceo.
Playboy compresa. Per questa ragione Cory Jones ha bollato l’attuale linea editoriale della rivista come “Sorpassata e fuori moda”, annunciando un deciso cambio di direzione a breve. Il passo, dopo 62 anni di erotismo di primissimo livello, non sarà tuttavia semplice. Lo stesso CCO di Playboy ha infatti dichiarato: “Non fraintendetemi, il ventenne che è in me è molto deluso dal mio “me” attuale. Ma so che questa è la cosa giusta da fare”.
Anche Hefner, storico fondatore della rivista oggi 89enne, si è detto concorde con i ragionamenti di Jones. Basta donne nude insomma: anche per Playboy è arrivato il tempo di cambiare stile. E nella personalissima agenda mentale di molti uomini (ma non solo), andrà ad aggiungersi un’altra tacca a quelle di quest’epoca.