Città invasa da fiumi di sangue per la festa musulmana del sacrificio

La festa del sacrificio è una delle ricorrenze più importanti del calendario islamico, ma a Dhaka, capitale del Bangladesh, si è trasformata in un vero e proprio fiume di sangue che ha invaso le strade.

Città invasa da fiumi di sangue per la festa musulmana del sacrificio

Uno tsunami di sangue si è riversato lungo le strade di Dhaka, capitale del Bangladesh, in occasione delle celebrazioni per la “festa del sacrificio“, una delle ricorrenze più importanti del calendario islamico. Per celebrare l’occasione infatti la polizia locale ha concesso ai credenti musulmani di sgozzare e macellare gli animali in determinate aree della città, ma la situazione è rapidamente sfuggita di mano a causa delle precipitazioni.

Un fortissimo temporale si è infatti abbattuto su Dhaka proprio in concomitanza con i festeggiamenti, trasportando ondate di acqua mista a migliaia di litri di sangue lungo tutta la capitale, la quale è stata letteralmente inondata da un’onda anomala sinistramente rossastra.

Le fotografie dell’accaduto hanno fatto immediatamente il giro del mondo per via della loro indubbia particolarità, e molti hanno già espresso il proprio disappunto per quanto accaduto sul web. D’altronde le immagini parlano da sole, e testimoniano come molti musulmani abbiano utilizzato garage, giardini e persino vicoli pubblici per massacrare il bestiame, favorendo così il sanguinoso fenomeno dell’inondazione di sangue.

E’ stato stimato che solo nella capitale del Bangladesh siano stati uccisi più di 1.000 animali per celebrare la festa del sacrificio, la quale non è stata esattamente lo spot migliore per favorire l’integrazione degli islamici vista la natura e l’impatto emotivo delle foto in questione.

Nel frattempo anche i militanti dell’Isis hanno voluto onorare la ricorrenza “a modo loro”, sgozzando decine di progionieri appesi ai ganci come bestie e seguendo accuratamente le procedure indicate dal Corano per la macellazione del bestiame, salvo poi condividere – immancabilmente – il filmato dell’ennesimo scempio sui propri canali di propaganda

Continua a leggere su Fidelity News