Tutti noi ricorderemo per sempre la frase “restate a casa”, allorquando il Governo italiano decise di introdurre il lockdown totale durato poi per due mesi durante l’esplosione della pandemia dovuta al diffondersi del coronavirus Sars-CoV-2 nel marzo 2020. L’epidemia come si sa è partita dalla Cina, precisamente dalla città di Wuhan. Il virus a quelle latitudini sembra ormai correre molto di meno rispetto a noi, che abbiamo dovuto affrontare la quarta ondata di contagi in queste ultime settimane e specialmente a partire dalle festività di Natale.
Ma ora è accaduto che in Cina ci sono i festeggiamenti per l’annuale capodanno lunare, e nel “Paese del Dragone” è un periodo di feste ed eventi pubblici che richiamano milioni di persone. Così è accaduto che nella città di Baise, al confine con il Vietnam, è scoppiato un focolaio di Covid che ha coinvolto circa 100 persone. Per questo le autorità sono subito intervenute instaurando un lockdown totale nella città, che conta 3,6 milioni di abitanti.
Semafori rossi
Il concetto appunto è chiaro, ovvero restate a casa. Gli abitanti non posssono uscire dalle loro abitazioni se non per motivi strettamente necessari, come fare la spesa o andare a qualche visita medica. Per il resto non ci si può muovere per nessuna ragione da casa e la popolazione cittadiana sarà sottoposta a test.
Per rafforzzare il messaggio di non muoversi da casa le autorità hanno deciso di accendere i semafori rossi, in modo perenne, per tutta la durata del lockdown. In Cina sta circolando ancora un pò la variante Delta ma anche la Omicron, entrambe una più contagiosa dell’altra, e questo preoccupa le autorità.
La Cina ormai da tempo ha intrapreso la tattica del cosiddetto Covid Zero, che impone alle autorità il blocco immediato allorquando in una città si verificano casi di contagio da Covid. Un’altra piccola città della Cina negli scorsi mesi aveva rilevato alcuni casi di contagio e gli abitanti erano stati costretti a subire un lockdown totale, poi si erano accesi tutti i semafori di rosso, in modo da invitare le persone a non muoversi da casa. L’iniziativa era stata poi bloccata a causa delle proteste sui social della cittadinanza.