Cina, un morto per Hantavirus: contagio tra persone raro, non si trasmette per via aerea

Il "Global Times" ha riportato la notizia di una vittima a causa dell'Hantavirus su un autobus cinese. Tuttavia, nonostante il panico creatosi sul web, il virus non si può trasmettere da uomo a uomo, ma solamente attraverso il contatto con i roditori.

Cina, un morto per Hantavirus: contagio tra persone raro, non si trasmette per via aerea

Come riportato da “Global Times“, un tabloid quotidiano cinese prodotto dal “Partito Comunista Cinese”, un uomo, che è morto su un autobus in Cina, è risultato positivo all’Hantavirus. Per scopi solamente precauzionali sono state sottoposte al test anche le altre 32 persone a bordo su questo mezzo di trasporto.

Si è immediatamente generato il panico sui social network, facendo balzare la parola Hantavirus nei trending topic di Twitter. Questa preoccupazione viene dettata dal clima di terrore che stiamo vivendo negli ultimi giorni a causa del Coronavirus, che sta facendo registrare numerosi contagi e decessi in tutto il mondo.

La verità sull’Hantavirus

Gli Orthohantavirus, conosciuti comunemente come Hantavirus, sono trasmessi all’uomo tramite zoonosi, una malattia infettiva che può essere trasmessa dagli animali all’uomo o viceversa. Il tutto avviene attraverso il contatto con l’urina, la saliva o e le feci dei roditori. Non sembra esserci contagio da uomo a uomo, come accade invece per il Covid-19.

Per questo motivo la dottoressa Sumaiya Shaikh, in un tweet ripreso dal giornale statunitense “New York Post”, ha cercato di portare la calma nei confronti di questo nuovo virus: “Per favore, non fatevi prendere dal panico, a meno che voi non abbiate intenzione di mangiare ratti”.

Come riporta il sito “Agi“, il centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (CdC) scrive che la trasmissione dell’Hantavirus è molto rara, ma ha un’alta percentuale di mortalità (circa il 38%). I sintomi mortali, come la febbre emorragica con sindrome renale e la sindrome polmonare da Hantavirus, possono manifestarsi fino a otto settimane dopo l’esposizione a urine fresche, escrementi o saliva di roditori già infetti.

Per questo virus esiste anche un vaccino statunitense creato nel 2012, ma al momento è stato testato solamente sugli animali. Secondo alcuni dati, dal 1994 si contano 27 casi di infezione con 9 decessi, mentre gli ultimi due casi sono avvenuti in Cina  ed a Saskatchewan, nel Canada, nel 2014.

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