Cina, si dimette il sindaco di Wuhan Zhou Xianwang: ha gestito la città durante il lockdown

L'uomo si è dimesso dalla sua carica ieri 22 gennaio. Tra le critiche mosse al primo cittadino all'inizio della pandemia quella di aver permesso a 40.000 persone di partecipare ad una riunione per il Capodanno lunare.

Cina, si dimette il sindaco di Wuhan Zhou Xianwang: ha gestito la città durante il lockdown

La giornata di oggi 23 gennaio 2021 è un momento storico. Siamo infatti ad un anno esatto dall’instaurazione del primo lockdown in Cina, e precisamente a Wuhan, capitale dell‘Hubei. La megalopoli di 11 milioni di abitanti entrò in blocco totale a causa di una strana polmonite che si stava diffondendo sul suo territorio. Pochi giorni dopo quella malattia ha avuto un nome: Covid-19.

Da lì la vita di tutti noi è cambiata, forse per sempre. Il coronavirus Sars-CoV-2 ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo, e dopo un mese e mezzo il primo Paese al mondo a sperimentare il lockdown fu proprio l’Italia. Devono essere ancora chiarite le origini di questa pandemia. 

Ma è di queste ore una notizia che sta facendo il giro del mondo: infatt, il sindaco di Wuhan, Zhou Xianwang, si è dimesso dalla sua carica. Lo comunica l’amministrazione cittadina. Adesso a guidare l’amministrazione della megalopoli sarà Cheng Yongwen, nominato vicesindaco. Spetterà a lui, quindi, guidare la città nel periodo post lockdown, anche se in Cina stanno preoccupando diversi focolai di Covid-19 sviluppatasi in alcune provincie intorno a Pechino. Per precauzione qui le autorità hanno instaurato un nuovo lockdown per contenere l’epidemia. 

Wuhan e il lockdown durato 76 giorni

Tutto è cominciato alla fine di dicembre del 2019, quando alcuni dottori, tra cui il dottor Li Wenliang, segnalò alle autorità cinesi la diffusione di una strana malattia, una specie di polmonite molto acuta. Wenliang non fu creduto e addirittura fu arrestato. Dopo qualche settimana le autorità cinesi si resero conto che avesse ragione, per cui lo riabilitarono e il professionista tornò in corsia. Ammalatosi di Covid morì nel nosocomio in cui lavorava. 

Nel frattempo i cinesi si preparavano a festeggiare il Capodanno lunare, e secondo molti proprio a gennaio del 2020 si verificò l’evento che fece esplodere il contagio. In quel frangente, infatti, il sindaco Zhou Xianwang avrebbe concesso a ben 40.000 persone di partecipare ad una riunione del Capodanno lunare. Dopo questo evento il contagio sarebbe esploso del tutto, diffondendosi nel resto della magalopoli, che di lì a pochi giorni venne messa in lockdown. E proprio all’inizio di questa settimana la stessa Organizzazione mondiale della Sanità ha criticato la risposta iniziale di Pechino alla crisi.

Secondo gli esperti dell’agenzia Onu le misure restrittive dovevano essere applicate già molti giorni prima, in quanto il patogeno si stava diffondendo con forza in tutta la città. Le autorità locali revocarono il lockdown a Wuhan l’8 aprile 2020, dopo 76 giorni. Un periodo molto lungo, che purtroppo abbiamo sperimentato anche in Italia, che sta facendo ancora i conti con restrizioni pesanti dovute alla pandemia. Nell’Hubei, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, si contano 4.512 persone decedute, di cui 3.869 solo nella metropoli. Sono inoltre 4.635 decessi certificati in tutto il Paese del Dragone, con oltre 87.900 casi di infezione.

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