Ci troviamo nella città di Yueqing in Cina, e quello che è successo ha davvero dell’incredibile e ci dimostra dove può arrivare a spingersi un essere umano per provare a espiare le proprie paure. La paura che aveva Cheng, una donna di 33 anni, era che suo marito non volesse più bene al loro bambino e quindi, per testare queste sue preoccupazioni, ha finto il rapimento di quest’ultimo.
Un rapimento organizzato tra l’altro veramente a regola d’arte, con tanto di denuncia alla polizia per la scomparsa, una descrizione completa degli abiti indossati dal ragazzino, e la testimonianza che il piccolo sarebbe stato visto l’ultima volta nei pressi della scuola che egli frequentava.
Ovviamente, nel paese è scoppiato subito il caos e il corpo di polizia ha impiegato numerose risorse per la ricerca, estesa anche nei paesi lì vicino.
A rendere il tutto ancora più veritiero è stata la ricompensa di circa 60.000 euro che è stata addirittura offerta dalla famiglia del finto scomparso per ricevere qualsiasi piccola informazione sul caso ma, quando nel paese si stava già incominciando a temere il peggio per l’ignara vittima, ecco la svolta: il piccolo è stato ritrovato tranquillo e sereno nella casa di un parente.
Ci ha messo veramente poco la polizia a tirare le somme e a capire che la giovane madre aveva spudoratamente mentito a tutti, aiutata anche dalle registrazioni di alcune telecamere, site nelle vicinanze della scuola, dove si presumeva fosse avvenuto il rapimento, che mostravano molto chiaramente la madre che diceva a suo figlio di aspettarla finché lei andava alla polizia a denunciare l’accaduto.
Tutto questo trambusto, stando a quanto poi dichiarato dalla donna, era stato fatto perché secondo il suo parere il marito non li amava più e questa sarebbe stato semplicemente una prova per verificare se i suoi sospetti fossero veri oppure no.