Una donna di 26 anni alla sua 42esima settimana di gravidanza si è suicidata in Cina lanciandosi dalla finestra dell’ospedale nel quale era ricoverata. La giovane donna era in procinto di partorire ed era ricoverata all’ospedale Yulin No 1 nella provincia Shaanxi dal 30 Agosto.
I medici della struttura le avevano consigliato un parto cesareo, in quanto le dimensioni del bambino che portava in grembo, in particolare la sua testa più grande nel normale, avrebbero reso rischioso il parto naturale sia per la vita del bambino che per quella della madre.
In Cina però è la famiglia della gestante che deve dare il permesso alle donne di poter sottoporsi alla procedura per il parto cesareo, e la famiglia della giovane donna le ha negato il permesso. Presa dal panico e dalla paura di dover affrontare un parto naturale ritenuto troppo rischioso dai medici ed in preda a fortissimi dolori, la 26enne cinese si è lanciata nel vuoto dal quinto piano dell’ospedale nel quale era stata ricoverata ed è morta dopo un volo di venti metri.
Lo staff dell’ospedale ha rivelato ai media che per due volte la donna incinta era uscita dal reparto per parlare ai familiari e dire loro che voleva seguire il consiglio dei medici e avere un taglio cesareo, ma la famiglia non le ha concesso questa possibilità perché preferivano un parto naturale, purché rischioso sia per la figlia che per il nascituro.
“Durante l’esame era risultato che la testa del neonato era troppo grande per consentire un parto cesareo in sicurezza, per questo è stato chiesto alla famiglia di dare il loro consenso“, ha dichiarato il medico Huo Junwei. “Nonostante gli sforzi dello staff dell’ospedale di convincere la famiglia ad approvare la procedura, non hanno comunque dato il permesso. Nel pomeriggio del 4 settembre la donna è precipitata dal quinto piano dell’ospedale”.
Le autorità cinesi stanno indagando sulla vicenda.