Cina, esperti Oms visitano il "wet market" di Wuhan: giornalisti allontanati dalla sicurezza

Nel Paese del Dragone è partita l'indagine dell'Organizzazione mondiale della Sanità per cercare di capire le origini della pandemia da Sars-CoV-2, il mercato dove si vendevano animali vivi è chiuso dal gennaio 2020. L'indagine cominciata ieri 30 gennaio.

Cina, esperti Oms visitano il "wet market" di Wuhan: giornalisti allontanati dalla sicurezza

In Cina, e precisamente nella città di Wuhan, probabile epicentro della pandemia di Sars-CoV-2, nelle scorse ore è cominciata l’indagine degli esperti inviati dall‘Organizzazione della Sanità per far luce sulle cause che hanno portato il patogeno a diffondersi in tutto il pianeta. Si sta cercando di capire da dove il Covid-19 si sia originato e quali siano state le modalità di trasmissione. Nella giornata del 31 gennaio i tecnici dell’Oms sono riusciti ad entrare nel mercato di animali vivi, “wet market”, del capoluogo dell’Hubei. La struttura è chiusa dal gennaio 2020. Qui gli esperti sono arrivati in auto e hanno preso visione di ciò che c’è nell’edificio e di come esso sia strutturato. Nel frattempo una piccola folla di giornalisti si era radunta attorno all’edificio, ma sono stati prontamente allontanti dalla sicurezza. A tal proposito dobbiamo ricordare che numerosi virologi internazionali ritengono che Sars-CoV-2 abbia avuto origine da un pipistrello (forse venduto nel mercato) e da qui si sia diffuso negli uomini facendo il cosiddetto salto di specie.

Gli esperti dell’Oms sono in totale 10. L’indagine è cominciata con ritardo rispetto ai tempi previsti, anche perché il Governo cinese ha stabilito che i tecnici dovessero effettuare un periodo di quarantena di 14 giorni prima di poter entrare nel Paese. Sulla visita degli esperti, però, sembra che aleggino pochissime informazioni: poche sono infatti le comunicazioni ufficiali dell’Oms e i post sui social del team che sta indagando a Wuhan. Sull’operazione vige il massimo riserbo insomma. 

Poco spazio sui media cinesi

Inoltre, la notizia della visita degli esperti dell’Oms, starebbe trovando poco spazio sui media cinesi, che cercano di minimizzare il più possibile la portata di questo evento. Si tratta, infatti, di un’inchiesta fondamentale che mira a stabilire le vere cause della pandemia che ha stavolto la vita di milioni di cittadini in tutto il globo. Il Global Times, organo di stampa in lingua inglese del Partito Comunista Cinese, cita da parte sua “successive indagini” secondo le quali il mercato non sarebbe stato all’origine del contagio. 

Tra l’altro, secondo quanto spiega l’agenzia giornalistica Agi, sembra che la seconda giornata della missione si sia trasformata in una sorta di propaganda, in cui, grazie anche ad una mostra, si è fatto vedere di come la Cina abbia reagito bene alla pandemia. Gigantografie del presidente Xi Jinping troneggivano in varie parti dell’edificio che ospitava la mostra in questione. 

L’Organizzazione mondiale della Sanità ha però smorzato gli entusiasmi, affermando che non è dato sapere ancora se, durante l’inchiesta, si troveranno prove utili a stabilire con certezza da dove sia partita la pandemia. Le autorità di Pechino continuano a dire che nel loro Paese ci siano stati soltando 4.636 morti e qualcosa come 90.000 casi a causa del Covid-19. Numeri irrisori che, secondo alcuni virologi, potrebbero essere ancora più grandi. 

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