Un autobus che trasportava 47 persone dirette alla quarantena per il Covid-19 si è schiantato prima dell’alba domenica mattina, uccidendo 27 persone e ferendone altre 20. La notizia arriva dal sud-ovest della Cina, dove il mezzo si è ribaltato in un’autostrada nella provincia di Guizhou, nella contea di Sandu, finendo in un fosso.
Nonostante le autorità non abbiano fatto alcuna menzione alla natura del trasporto, il quotidiano cinese Caixin ha affermato che alcuni funzionari di Sandu hanno confermato che i passeggeri erano trasportati per motivi “legati all’epidemia“, e che si trovavano in viaggio da Guiyang, il capoluogo di provincia, alla contea di Lido, che si trova poco più di 200 km di distanza in direzione sud-est.
Non è stato confermato se i passeggeri a bordo del bus fossero persone positive al Coronavirus, oppure se fossero persone che erano entrate in contatto con il virus o abitanti di un complesso dove erano presenti casi positivi, tutte motivazioni che portano immediatamente all’isolamento forzato senza tampone. L’autobus si è inoltre ribaltato intorno alle 2:40 di notte, secondo quanto riportato dai media locali, ma per il codice della strada cinese gli autobus per il trasporto di passeggeri non potrebbero circolare in autostrada tra le 2 e le 5 del mattino.
La Cina mantiene una rigorosa politica di “Tolleranza Zero” per il Covid-19, che obbliga all’isolamento forzato in centri di quarantena le persone infette ed i loro contatti stretti per contenere la diffusione della malattia. Questo nonostante il fatto che nel resto del mondo le restrizioni stiano allentando, mentre si rafforza la copertura offerta dai vaccini.
Fa intanto polemica la notizia in Cina, dove si diffonde l‘ultima foto del bus prima dello schianto che mostra i passeggeri chiusi in tute bianche di protezione. “Siamo tutti su quel bus. Solo che noi non ci siamo ancora schiantati“, leggeva il messaggio più condiviso, poi cancellato dalla censura del paese.