“Volevo soltanto dare una lezione alla più grande.” ha detto Cynthia Marie Randolph, 24enne texana, che ha lasciato i suoi due bambini – due anni la femmina, sedici mesi il fratellino – in auto per ore, sotto il sole con 35°, facendoli morire. La donna inizialmente non ha confessato l’atroce gesto cercando di coprire la propria colpa, inscenando addirittura un incidente: alla fine, sotto pressione, è crollata, raccontando l’agghiacciante verità.
La tragedia è avvenuta a pochi chilometri dal lago Weatherford. “I bambini si sono chiusi in auto l’hanno bloccata dall’interno“, ha detto inizialmente la giovane agli agenti di polizia per poi ammettere: la piccola Juliet è stata rinchiusa in macchina, doveva darle una lezione solo perché si era rifiutata di uscire dall’automobile, insieme a lei vi era Cavanaugh, il fratellino di sedici mesi.
“Pensavo che sarebbe uscita da sola e avrebbe tirato fuori il fratello, a un certo punto” ha detto Cynthia Marie Randolph. La donna ha abbandonato i due piccoli in macchina alle 12.15, la temperatura superava i 35,5 gradi è entrata in casa e e si è fumata una canna: ha continuato a fumare marijuana fino ad addormentarsi.
Si è ripresa dopo tre ore, è uscita per andare a recuperare i bambini in macchina: erano entrambi morti e invece di chiamre immediatamente l’ambulanza ha rotto il vetro per simulare un incidente. I medici intervenuti non hanno potuto far niente, solamente confermare il loro decesso. Lo sceriffo non ha certamente creduto allo squallido e meschino stratagemma ed ha subito compreso la natura di quelle morti assurde: l’ha arrestata con l’accusa di lesioni aggravate.
Negli Stati Uniti negli ultimi vent’anni sono morti più di 700 i bambini per colpi di calore in auto: nella metà dei casi i piccoli sono stati dimenticati, nel 28% stavano giocando senza la supervisione degli adulti, mentre nel 17% sono stati lasciati intenzionalmente nei veicoli.