Siamo nel bel mezzo di una pandemia mondiale legata al Coronavirus, e da Chernobyl arrivano nuove notizie, per niente positive. Negli ultimi giorni il tasso delle radiazioni è aumentato di ben 16 volte rispetto al normale. Il motivo per cui sarebbe avvenuto ciò è da imputare a degli incendi verificatisi durante questo fine settimana.
Per dominare l’incendio sono stati chiamati sul posto oltre 100 vigili del fuoco assistiti da aerei ed elicotteri e solo dopo diverse ore sono riusciti a domare interamente le fiamme. Tutti gli incendi sono di origine dolosa: un uomo di 27 anni è stato arrestato con l’accusa di incendio doloso e avrebbe dichiarato che lo avrebbe fatto per divertimento, accendendo delle scintille sull’erba secca.
Radiazioni a Chernobyl: c’è da avere paura?
Gli incendi si verificano regolarmente, e si tratta di una zona talmente pericolosa che è vietato per le persone abitare ad una distanza inferiore ai 30 chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl. Il pericolo non riguarda la città di Kyiv, una città distante circa 100 chilometri.
Dopo aver appiccato l’incendio, il vento ha diffuso le fiamme, rendendo veramente difficile l’intervento dei pompieri. L’impianto di Chernobyl fu chiuso nel 2000, ma solo nel 2016 è stata montata una cupola protettiva nei pressi del quarto reattore, ovvero quello che esplose nel 1986, causando il famoso disastro di Chernobyl.
La nube tossica si diffuse su gran parte dell’Europa. Sarà molto importante analizzare la situazione nelle prossime ore, se non addirittura nei prossimi giorni per vedere se i valori delle radiazioni, già abitualmente anormali, ritorneranno a livelli decisamente più bassi e stabili. Quando si ha a che fare con il nucleare, purtroppo i rischi sono correlati: a tal proposito, il ministero di emergenza del Paese ha lanciato un avvertimento per Kiev, lunedì, sulla scarsa qualità dell’aria, ma ha detto che era legato alle condizioni meteorologiche e non all’incendio.