I genitori del piccolo Charlie Gard – il neonato affetto da una rara patologia degenerativa – hanno fatto, dopo mesi di appelli, sottoscrizioni e ricerche di nuove terapie, marcia indietro, annunciando di non voler più proseguire con le azioni legali contro il Great Ormond Street Hospital per ottenere la possibilità di sottoporre il bambino a nuove terapie all’estero.
Non è ancora chiaro cosa e perché ha convinto i genitori del piccolo Charlie ad acconsentire a far staccare la spina ai macchinari che attualmente tengono in vita il piccolo. Forse, a portarli su questa nuova strada, sono stati probabilmente gli ultimi esiti riguardanti lo stato di salute del piccolo che, purtroppo, giorno dopo giorno, si aggrava sempre più.
In questa triste vicenda, i genitori del piccolo hanno fatto di tutto per assicurare al bambino tutte le cure – anche quelle sperimentali – possibili per strappare alla morte il neonato che, stando ad autorevoli fonti sanitarie, avrebbe potuto perfino avere un 50% di probabilità di vita. Insomma, un risultato che aveva dato speranza ai genitori, ma non condiviso dai medici inglesi che attualmente hanno in cura il piccolo a Londra.
Il clamore sulla vicenda – come è stato dichiarato dai genitori – trae origine dal fatto che i Gard non hanno grandi disponibilità economiche, motivo per cui per assicurare le adeguate cure al loro bambino hanno dovuto affidarsi ad un ospedale pubblico inglese. La struttura sanitaria, all’indomani delle decise e ferme opposizioni dei Gard davanti alla decisione dei sanitari di staccare la spina al piccolo Charlie, è stata quindi obbligata a richiedere l’intervento dei giudici inglesi, che hanno in prima istanza avvalorato le posizioni del Great Ormond Street Hospital.
Decisione che, sappiamo, è stata contestata dal mondo intero, e che ha perfino mosso capi di Stato – il Santo Padre e Donald Trump – a mettere in atto tutte le misure necessarie – nuova cittadinanza e offerta di ricovero presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma – per trasferire il bambino all’estero e dare una nuova speranza di vita o di assistenza fino agli ultimi giorni su questa terra. Ma, ora, anche questa speranza è finita.