La vicenda di Stephen Stanko, 57 anni, si è conclusa nella serata di venerdì 13 giugno presso la struttura penitenziaria di Columbia, in Carolina del Sud, con l’applicazione della condanna definitiva emessa a seguito di due distinti eventi risalenti al 2005.
Dopo oltre tredici anni di sospensione dovuta all’indisponibilità dei farmaci necessari per la procedura prevista, lo Stato ha ripreso le attività, segnando la sesta applicazione della pena capitale negli ultimi nove mesi. I fatti contestati a Stanko risalgono a un giorno specifico del 2005: in una prima circostanza, nella contea di Horry, l’uomo si era recato presso l’abitazione di un amico, con cui aveva rapporti di conoscenza, e, a seguito di quell’incontro, il conoscente perse la vita.
Successivamente, Stanko si era diretto nella contea di Georgetown, dove si era verificato un secondo evento riguardante la sua compagna. In casa era presente anche la figlia adolescente della donna, che ha subito un grave danno ma è sopravvissuta. Le condanne a carico di Stanko sono state confermate nel corso degli anni, nonostante molteplici tentativi di revisione della sentenza.
Gli ultimi ricorsi presentati dai legali dell’uomo hanno trovato respinta ogni richiesta presso i tribunali federali, che hanno confermato la correttezza delle procedure adottate. Prima dell’inizio della procedura, che è stata avviata alle 18.00 (ora locale), Stanko ha pronunciato una dichiarazione finale durata circa tre minuti e mezzo, nella quale ha richiamato i suoi trascorsi come studente modello e volontario, chiedendo che il giudizio su di lui non si limitasse a “un solo giorno della sua vita”, riferendosi al 2005.
Ha rivolto parole di perdono alle famiglie coinvolte, auspicando che questo momento possa rappresentare un’opportunità di chiusura e serenità. La procedura ha previsto l’utilizzo del farmaco pentobarbital, adottato recentemente in sostituzione delle sostanze precedenti. Testimoni hanno riferito che si è reso necessario un secondo dosaggio dopo circa tredici minuti dall’inizio. Originariamente Stanko aveva scelto una diversa modalità prevista dalla legge dello Stato, ma ha poi optato per l’alternativa attuale in seguito a una perizia su un caso simile che aveva messo in luce aspetti critici della prima.
Il governatore Henry McMaster ha respinto la richiesta di clemenza presentata poco prima dell’applicazione della pena. Negli ultimi cinquant’anni nessun governatore della Carolina del Sud ha concesso la grazia ai condannati in casi simili. La recente approvazione di una normativa che tutela l’identità dei fornitori dei farmaci ha permesso allo Stato di superare un lungo periodo di blocco legislativo, riattivando così l’applicazione delle condanne capitali. Il caso di Stanko si inserisce in un dibattito più ampio e complesso a livello nazionale, che continua a interrogare società, legislatori e opinione pubblica sul valore e sull’efficacia di questa forma di giustizia.