Campagna vaccinale dei bambini a rilento: il ministro israeliano esorta i genitori "Il virus non aspetta"

Il ministro della Sanità, Nitzan Horowitz, esorta i genitori a vaccinare i bambini mentre la campagna vaccinale infantile inizia a rilento: solo il 4% dei genitori ha fissato un appuntamento per la vaccinazione dei propri figli

Campagna vaccinale dei bambini a rilento: il ministro israeliano esorta i genitori "Il virus non aspetta"

In Israele la lunga ombra, lontana ma al momento reale, della quinta ondata di infezioni covid-19 fa della vaccinazione infantile un fattore chiave e i commentatori già parlano dell'”ondata dei bambini“. I dati diffusi dal Ministero della Salute indicano che solo il 9% dei nuovi contagi aveva ricevuto la terza dose di richiamo, ma a destare le maggiori preoccupazioni sembrano essere i bambini che ancora devono iniziare il ciclo vaccinale.

Questa settimana il paese ebraico ha iniziato la somministrazione del vaccino contro il covid-19 ai bambini di età superiore ai 5 anni, ma la campagna vaccinale pare andare a rilento: solo il 4% dei genitori ha fissato un appuntamento per la vaccinazione dei propri figli. I sondaggi hanno riscontrato una diffusa esitazione verso la vaccinazione dei bambini.

Capiamo che all’inizio abbiano dei dubbi e che con i più piccoli ci vorrà più tempo, ma sono ottimista visto che è solo il primo giorno“, ha detto il direttore generale della Salute, Nahman Ash. “Non c’è motivo di attendere oltre per vaccinare i bambini. Il virus non aspetta“, ha dichiarato il ministro della Sanità, Nitzan Horowitz, in un intevista a Channel 12, citando i sintomi acuti del virus e i potenziali effetti a lungo termine, inclusi problemi di concentrazione, ansia e difficoltà respiratorie. 

Oltre alla vaccinazione dei bambini, Horowitz non nasconde che l’inoculazione della quarta dose di vaccino sia molto probabile: “Non è irragionevole pensare che avremo bisogno di un quarto vaccino“, ha affermato. Oltre 5,7 milioni di israeliani hanno ricevuto due dosi di vaccino e oltre 4 milioni hanno ricevuto un’iniezione di richiamo, su una popolazione di 9,2 milioni. Circa 700.000 adulti idonei rimangono non vaccinati, ma secondo Salman Zarka, capo epidemiologo, si tratterebbe solo di un malinteso: i milioni di israeliani che non hanno ricevuto il richiamo non sono no-vax, ma semplicemente hanno l’errata convinzione che il pericolo sia passato.

Nell’ultimo anno Israele è diventato una potenza mondiale in tutto ciò che riguarda la lotta contro il covid-19, soprattutto in tema di vaccinazione: grazie all’accordo con Pfizer, ha ricevuto più vaccini e prima di chiunque altro trasformandosi in una sorta di laboratorio mondiale per i nuovi prodotti farmaceutici. La massiccia risposta dei cittadini, la chiusura immediata dello spazio aereo, la posizione geografica e il lavoro rapido ed efficiente del sistema sanitario pubblico hanno completato l’opera.

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