Cambogia, 16enne autistico invia messaggi contro il governo: arrestato

Un ragazzino di 16 anni con problemi di autismo è in carcere dal mese di giugno senza contatti con la famiglia per alcuni messaggi scagliati contro il governo cambogiano. Si teme per la sua vita.

Cambogia, 16enne autistico invia messaggi contro il governo: arrestato

Può capitare di non essere concorde sul programma del proprio governo nello stato in cu si vive, farlo presente su un messaggio sui social e, per questa ragione, venire arrestati. È quanto accaduto a Kak Sovann Chhay, un giovane 16enne autistico che, sul suo account di Telegram, ha attaccato duramente il governo cambogiano. Ha insultato i funzionari del partito, ha subito un arresto e dal mese di giugno non vede più la sua famiglia. 

Una vita non facile la sua, dal momento che ha cominciato a parlare solo intorno ai 9 anni. Una situazione difficile, anche a scuola, dove gli insegnanti non erano preparati e ha subito anche episodi di bullismo da parte dei compagni. La madre ha raccontato che in famiglia parla davvero poco, giunge per mangiare e poi torna nuovamente in camera sua. 

Nel corso degli anni si è appassionato moltissimo alla storia e alla politica della Cambogia, grazie anche alla madre dal momento che è una attivista dei diritti umani. Il padre è un oppositore politico del regime e per questo motivo è in carcere da anni. Il figlio ha seguito le gesta paterne e nella sua stanza sono tantissime le bandiere del partito. 

Su Telegram ha inveito contro il governo scagliandosi anche con un iscritto all’app con il quale condivideva pensieri diametralmente opposti. Ha inveito contro il padre che è accusato di essere un traditore della patria. In base a quanto afferma il suo legale, il destinatario dei messaggi ha inviato il tutto alle autorità che hanno diramato il suo arresto arrivando in casa sua e ammanettandolo. Ora rischia fino a due anni di carcere

Non è nuovo al carcere dal momento che già in passato ha subito dei guai con la legge per poi essere rilasciato dopo essere stato costretto a scusarsi. Ha anche subito dei maltrattamenti dal momento che due uomini lo hanno colpito con un mattone e tuttora risultano essere introvabili. Una aggressione il cui mandante è il primo ministro Hun Sen. 

Secondo Chak Sopheap, direttore esecutivo del Cambodian Center for Human Rights, il suo caso sarebbe alquanto preoccupante dal momento che “mostra fino a che punto il governo è disposto a spingersi per sopprimere qualsiasi forma di opposizione. Adesso incarcera anche bambini disabili contro ogni tipo di tutela dei diritti umani”.

L’avvocato del 16enne è l’unico che ha contatti con lui in questi mesi. Afferma che il suo assistito non mangia, siede in terra ogni notte e canta. Inoltre, gli altri prigionieri hanno dell’astio nei suoi confronti con il rischio che possa accadergli qualcosa. Il 29 settembre è previsto il processo. 

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