Il volto di Stefan R. è inespressivo, le mani giunte sotto una pancia prominente. Sembra stanco e sudato, si passa una mano nei capelli a spazzola, guardando dritto davanti a se mentre il giudice del tribunale di Berlino, Matthias Schertz, pronuncia la sentenza: fine pena mai.
Il “cannibale di Pankow” starà dietro le sbarre per tutta la vita. Stefan è un insegnante 41enne che, nella notte tra il 6 e il 7 Settembre 2020, ha sgozzato e fatto a pezzi il suo amante occasionale, il meccanico Stefan Trogisch, dopo aver fatto sesso estremo con lui. Non solo: si è nutrito del pene e dei testicoli della vittima. Ha tagliato la gola al suo partner, con un coltello da macellaio, lasciandolo dissanguare nella vasca da bagno. Lo stesso magistrato confessa di non aver mai visto nulla di simile nella sua trentennale carriera ma è soddisfatto. Con l’ergastolo, si è evitata la possibilità di accedere alla libertà condizionata, prevista dopo 15 anni di detenzione. Quel ghigno stampato sul viso, durante tutto il processo, non gli ha mai fatto dimenticare, quanto quell’uomo fosse disumano.
I due Stefan si danno appuntamento all’alba, tramite una app di incontri gay. La vittima accetta anche di essere narcotizzata, per soddisfare una fantasia dell’insegnante. Dopo aver ingerito alcune gocce di un sedativo, si compie lo scempio. L’assassino seziona il cadavere in più parti, che carica su un auto presa a noleggio, distribuendolo in vari parchi dei sobborghi berlinesi.
Dopo ben dieci giorni di silenzio, i legali del “cannibale” leggono una memoria difensiva in cui l’insegnante afferma di essere seriamente dispiaciuto e che la morte di Trogisch è stata accidentale. Lo ha lasciato dormire sul divano, per accorgersi successivamente del decesso. Preso dal panico, decide allora di disfarsi del cadavere, preoccupato del fatto che possa venire alla luce la sua omosessualità. Tesi sostenuta dagli avvocati difensori, che hanno contestato le cause della morte e la mancanza di riscontri sugli episodi di cannibalismo.
Ma per i giudici tagliare la gola ad un uomo è la cosa meno accidentale che possa esserci. Il dissanguamento è stato fatto appositamente, per potere smembrare senza sporcarsi troppo. Le uniche parti mancanti della vittima, sono pene e testicoli. Nelle chat di Stefan e sul personal computer, gli investigatori hanno trovato indicazioni sui metodi di evirazione e della cottura di carne appena macellata. L’omosessualità di Stefan non era affatto segreta, per cui gli eventuali timori non sono credibili. Sul reale dispiacere dell’insegnante, ancora una volta i magistrati, hanno seri dubbi: infatti dopo la morte di Trogisch, ha cercato di avere un’altro appuntamento la stessa notte La perizia psichiatrica parla di una personalità narcisistica, presuntuosa e pedante.
Stefan non si può considerare tecnicamente un serial killer, poiché ha commesso “solo” un omicidio. Ma se la polizia non lo avesse fermato, rintracciato grazie agli esperti informatici, che indagavano sugli incontri dello scomparso Trogisch, con molta probabilità lo sarebbe diventato. Oltre all’appuntamento saltato la notte stessa del delitto , la settimana precedente aveva già tentato di adescare un altro uomo, senza successo. Proprio come Jeffrey Dahamer, il cannibale di Milwaukee, che mangiava le sue vittime dopo averle narcotizzate, violentate e uccise.