Bulgaria: tolta l’acqua alla popolazione per approvvigionare le fabbriche

A poca distanza dalla capitale Sofia, alcuni piccoli comuni stanno subendo un razionamento dell'acqua corrente che viene invece distrubuita alla fabbriche adiacenti

Bulgaria: tolta l’acqua alla popolazione per approvvigionare le fabbriche

Non è una sorpresa che l’ex ministro per l’ambiente bulgaro, Nero Dimov, sia in arresto per il drastico razionamento dell’acqua che la popolazione di diversi centri abitati sta soffrendo. Le accuse ricadono inoltre sullo smaltimento di rifiuti illegali provenienti dall’Italia. La situazione in Bulgaria è molto critica perché il bacino di Studena, che approvvigiona migliaia di persone con acqua corrente, sta raggiungendo i minimi livelli.

In aggiunta al razionamento imposto dal governo, la rete idrica è in un pessimo stato e le perdite durante il tragitto verso i centri abitati sono molto alte. La situazione più grave sta accadendo a Pernik che si trova a soli 20 km dalla capitale. Qui, all’asilo Kalina Malina, i bambini possono trovarsi senza acqua nelle ore pomeridiane perché il flusso non è garantito tutti i giorni.

La domanda sorge spontanea sul vero motivo di queste misure che, secondo le stime, dureranno sino ad aprile. Il piano di distribuzione idrico sta privilegiando le fabbriche presenti nel territorio limitrofo e il primo ministro coinvolto non avrebbe modificato le priorità delle risorse, se domestiche o industriali, preferendo l’approvvigionamento di quest’ultime.

L’area di Pernik ha un’economia basata principalmente sulla produzione di acciaio che viene esportato anche nel nostro Paese. È quindi comprensibile l’importanza economica che il bacino idrico ricopre, incapace di coprire sia i fabbisogni industriali che domestici. Il suo livello è sceso drasticamente da 20 milioni di metri cubi a 3, facendo scattare il piano di emergenza per la conservazione delle risorse idriche.

Questa situazione mette ovviamente in pericolo la salute e il benessere degli abitanti, costringendoli ad approvvigionare l’acqua in barili per coprire le ore in cui il servizio viene sospeso. La capitale Sofia è venuta in soccorso, dirottando parte dell’acqua verso Pernik, ma bisognerà attendere i prossimi mesi e sperare nella pioggia perché la situazione rientri dall’emergenza.

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