Bruxelles libera Fayçal Cheffou e riparte la caccia all’uomo con il cappello

La polizia belga rilascia il principale sospettato degli attentati all'aeroporto di Zaventem per mancanza di prove: si tratta del giornalista freelance Fayçal Cheffou, che era stato arrestato sabato scorso.

Bruxelles libera Fayçal Cheffou e riparte la caccia all’uomo con il cappello

In Belgio è ripartita la caccia all’uomo: Fayçal Cheffou è stato rimesso in libertà per mancanza di prove, non è “l’uomo col cappello”. “Gli indizi che hanno portato al suo arresto non sono stati confermati dall’evoluzione delle indagini in corso“, ha dichiarato un portavoce della Procura.

Il giornalista freelance, arrestato sabato scorso, sospettato di essere l’uomo con il pizzetto ed un cappello abbassato fino alle orecchie ripreso dalle telecamere di sicurezza dell’aeroporto di Zaventem, non è il terzo terrorista degli attentati di Bruxelles. La principale prova contro Fayçal era la testimonianza del tassista che martedì scorso ha portato all’aeroporto i tre jihadisti responsabili degli attacchi terroristici nella città belga. Cheffou era un giornalista freelance e aveva cercato di reclutare combattenti per lo Stato Islamico in un parco di Bruxelles nel quale si erano accampati alcuni rifugiati.

Il tassista lo aveva identificato con sicurezza, ma gli investigatori non hanno trovato nessuna prova della sua partecipazione agli attentati: il suo appartamento, ubicato nelle vicinanze della metro Maalbeek, è stato perquisito ma non sono state trovate né armi né esplosivo.

Le forze di sicurezza hanno ora diffuso un video nel quale appare il terzo uomo col cappello, chiedendo a chiunque abbia qualsiasi informazione di chiamare un numero verde diffuso online: nel video si vede un uomo con una giacca bianca, occhiali e cappello, che spinge un carrello con una valigia imbottita di esplosivo, accanto a Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui, i due fratelli che si sono immolati. Fino al momento erano state rese pubbliche solo le fotografie delle videocamere dell’aeroporto.

Uno dei presunti autori degli attentati di Bruxelles e kamikaze della metro, Jalid El Bakraoui, fratello di Ibrahim, arrivò all’aeroporto di Treviso il 23 di luglio del 2015 con un volo della Ryanair da Bruxelles; il giorno seguente si recò ad Atene dove, secondo gli investigatori, si sarebbe incontrato con con Salah Abdeslam, uno dei responsabili degli attentati di Parigi del 13 novembre scorso.

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