Bruxelles: eurodeputato ungherese, braccio destro di Orbán, sorpreso in un’orgia di 25 uomini in pieno lockdown

Sovranista e difensore della "famiglia tradizionale", Jozsef Szájer si è reso partecipe ad un festino a luci rosse tra soli uomini in un locale al centro di Bruxelles. In pieno lockdown, la polizia belga ha denunciato l'europarlamentare e altri 25 soggetti.

Bruxelles: eurodeputato ungherese, braccio destro di Orbán, sorpreso in un’orgia di 25 uomini in pieno lockdown

Durante un’irruzione in un noto locale nel centro di Bruxelles, la polizia belga poteva immaginarsi tutto ma non di ritrovarsi a fermare un’orgia e soprattutto a rincorrere un celebre europarlamentare e alcuni diplomatici che si sono intrattenuti con altri 25 uomini in pieno lockdown. Inutile è stata la loro fuga, dettata dalla forte preoccupazione di destare scandalo non solo perché il festino violava abbondantemente le norme anti-covid ma principalmente per il contenuto della movimentata serata.

Il protagonista maggiormente coinvolto è proprio il braccio destro di Viktor Orbán, ovvero l’eurodeputato ungherese Jozsef Szajer che nel 2010, spinto dai suoi rigidi ideali, contribuì alla nascita del capitolo della Costituzione sulla “difesa del matrimonio tradizionale”. Particolarmente conosciuto per le sue pesanti dichiarazioni contro i diritti LGBTQ, Szajer ha amesso la sua partecipazione al fatidico party e successivamente ha avanzato le proprie dimissioni annunciando ufficialmente il suo addio alla politica.

L’episodio, consumato nella notte tra il 27 e il 28 novembre, ha velocemente riempito le pagine di tutti i giornali nazionali e internazionali scatenando una forte reazione dell’opinione pubblica che è rimasta sorpresa dall’incoerenza e dalla meschinità di un gruppo politico che da anni opprime le libertà del proprio Paese portando avanti una politica basata principalmente sulla falsità.

In una nota, il fondatore del partito conservatore Fidesz, ha preso le distanze sul ritrovamento di sostante stupefacenti nel proprio zaino e negli ambienti del locale che ha ospitato il festino: “Non ho fatto uso di droghe. La polizia sostiene di avere trovato una pillola di ecstasy, ma non è mia. Non so chi né come ce l’abbia messa”. 

Infine, l’europarlamentare ungherese chiude il suo intervento con un pensiero di scuse verso chi lo ha sostenuto nel suo percorso personale e professionale mostrandosi dispiaciuto dell’accaduto: “Chiedo scusa alla mia famiglia, ai miei colleghi, ai miei elettori. Chiedo loro di valutare il mio passo falso sullo sfondo di trent’anni di lavoro devoto e duro”.

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