Brasile, padre spende soldi della raccolta fondi del figlio in droga e prostitute

Un uomo di nome Mateus Henrique Leroy Alves ha speso in prostitute e droga i soldi destinati alle cure del suo bambino di 19 mesi, affetto da una malattia rara.

Brasile, padre spende soldi della raccolta fondi del figlio in droga e prostitute

In Brasile, il piccolo Joao Miguel, affetto da una rara malattia neuromuscolare degenerativa, grazie ad una raccolta fondi avrebbe potuto iniziare una cura molto costosa che poteva prolungare la sua vita.

Ma il padre, Mateus Henrique Leroy Alves, disoccupato di 37 anni ha ben pensato di sperperare i 12.000 euro della raccolta fondi in alcol, droga e prostitute. La notizia è stata resa nota dalla polizia brasiliana che ha arrestato l’uomo.

La fuga con i soldi

Joao, di soli 19 mesi, ha bisogno di sei cicli di iniezione per una malattia rara, ma tale farmaco non è erogato dal servizio sanitario nazionale. Così il 37enne, padre del piccolo, ha organizzato eventi e propaganda sui social per la raccolta fondi di suo figlio. Raggiunta la somma per l’acquisto delle prime tre dosi del vitale farmaco, Mateus Alves si è dato alla fuga.

L’uomo è stato rintracciato dalla polizia il 22 Luglio, circa un mese dopo la fuga in un hotel a cinque stelle, e finalmente arrestato. Come dichiarato da Daniel Gomes, capo della polizia, al momento dell’arresto, il padre di Joao Miguel ha confessato di aver speso in soldi in droghe, alcol e donne. Inoltre, ha affermato di essere ricattato da alcuni spacciatori al quale deve altri soldi.

Al momento dell’irruzione, la polizia riferisce di aver ritrovato nella suite, orologi, profumi, collezione di oggetti costosi, farmaci e soldi in contanti. Gli agenti hanno rilasciato alla stampa brasiliana alcuni filmati dove l’uomo si pavoneggiava del suo stile di vita.

Stop alla raccolta fondi

Con l’arresto dell’uomo è stata avviata anche la procedura di blocco giudiziario nei conti del crowdfunding e sospesa la campagna “Ame Joao Miguel”. La madre del piccolo Joao, estranea ai fatti, ha pubblicato una nota sulla pagina Facebook: “Come madre, la mia condotta è sempre stata guidata dalla buona fede e al solo scopo di cercare di salvare la vita di mio figlio, in questi ultimi giorni Joao Miguel ha superato una serie di esami medici per iniziare il tanto atteso trattamento: chiedo a tutti voi di pregare per lui, perché continui a sentire l’energia positiva che ognuno di voi gli ha inviato“. E infine continua: “Se l’ingiunzione verrà revocata e Joao perderà il suo trattamento per decisione del tribunale, riprenderemo la campagna e contiamo sulla solidarietà di tutti”.

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