Brasile, il governo rafforza il controllo sulle ong e sulle loro fonti di finanziamento

Brasilia assicura che i recenti provvedimenti adottati dal presidente Bolsonaro non avranno alcun intento repressivo, ma serviranno solo a rafforzare il principio della trasparenza nel settore del volontariato.

Brasile, il governo rafforza il controllo sulle ong e sulle loro fonti di finanziamento

Che le ong stiano operando per conto di istituzioni anti-nazionalistiche è un sospetto che serpeggia nella testa anche del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che in questi giorni ha approvato dei provvedimenti per tenere sotto controllo le ong, con limitazioni del loro raggio d’azione nel Paese carioca.

Il capo dello Stato verde-oro ha infatti conferito al segretario generale della presidenza della Repubblica, il generale Carlos Alberto dos Santos Cruz, il potere di esercitare uno “stretto monitoraggio” soprattutto sulle fonti di finanziamento di questi enti, dato che i bilanci delle organizzazioni non governative non sono per nulla trasparenti.

Carlos Alberto dos Santos Cruz potrà “mettere al bando” gli enti responsabili di “turbare la vita politica del Paese per conto di agenti esterni”. E accusa quelle ong che agiscono come “burattini comandati da istituzioni nemiche della sovranità brasiliana”, come la Rio de Paz, impegnata nella salvaguardia dell’Amazzonia dallo sfruttamento industriale.

Il sospetto è che, con la scusa della missione umanitaria o ambientale, le organizzazioni non governative stiano agendo per conto di potenze ostili ai singoli Stati sovrani. Come, del resto, è accaduto anche in Italia, dove le ong sono state tacciate di essere sovvenzionate da personaggi anti-sovranisti, come George Soros.

Carlos Alberto dos Santos Cruz ha infatti dichiarato che le ong assicurano alla popolazione prestazioni di natura pubblica, e che quindi è indispensabile per il governo accertare che queste rispettino le leggi e non vengano finanziate da chi risiede fuori dal Brasile per scopi che possono essere diversi da quelli umanitari.

La decisione del governo brasiliano ha sollevato le critiche delle ong. Jose Miguel Vivanco, per esempio, ha tuonato: “Questi ordini esecutivi autorizzano le autorità brasiliane a operare ingerenze sempre più aggressive nella vita delle associazioni umanitarie. Bolsonaro ha di fatto dato il via libera a ogni genere di abuso nei riguardi di chi ha la sola colpa di aiutare il prossimo.”

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