Bimbo di un anno vomita liquido nero: aveva ingoiato una pila

Momenti di terrore per dei genitori nel West Sussex, che hanno assistito il loro figlio di appena un anno iniziare a vomitare del liquido nero. Tempestiva la corsa in ospedale. Ora spiegano la loro battaglia.

Bimbo di un anno vomita liquido nero: aveva ingoiato una pila

Un momento davvero di terrore quello che ha colpito questa famiglia del West Sussex, che dopo aver superato i momenti di paura e aver visto il figlio piano piano riprendersi, ha scelto di trasformare questa sua tragedia in una battaglia perché non capiti anche ad altre famiglie.

Nessuno si stava accorgendo di quello che stava facendo il figlio, fino a quando hanno visto il piccolo che stava per soffocare, e non appena ha ripreso a respirare ecco che inizia a vomitare del liquido nero. I genitori, spaventati per quello che stava accadendo, hanno immediatamente portato il figlio in ospedale, dove – in una prima visita – hanno pensato si trattasse di una forma di asma o di bronchite.

Se inizialmente la cosa sembrava poco preoccupante o comunque risolvibile, il peggio è arrivato quando il bambino, rimandato a casa, non ha iniziato a migliorare nonostante gli antibiotici a cui era stato sottoposto: è stato in quel momento che la madre ha capito l’accaduto. La donna stava seguendo una dieta ferrea e, ad ogni pasto, si ritrovava a pesare il cibo con la bilancia in cucina. In quel momento, si è resa conto che mancava una batteria a bottone dalla sua bilancia, e che sarebbe potuta essere proprio quella la causa del malore del figlio. Non appena avuta l’intuizione di quella tragica verità, ecco la seconda disperata corsa in ospedale dov’è stata confermata la brutta diagnosi.

La pila inghiottita dal bambino gli ha prima rischiato un soffocamento, per poi corrodergli la gola e molti organi interni, fino a causargli un collasso del polmone

Un intervento durato più di un’ora per togliergli la pila inghiottita, e successivamente seguito – in un secondo ospedale – da ulteriore intervento, ma al cuore, molto delicato. Nonostante la percentuale di sopravvivenza fosse molto bassa, il piccolo è stato riportato a casa lo scorso 17 luglio e, anche se dovrà aspettare ancora un po’ per mangiare cibi solidi, la via per la guarigione si fa sempre meno ripida.

Ora i genitori hanno intrapreso una battaglia per far capire a tutti quanto sia importante tenere sempre sotto stretto controllo i propri figli ma, cosa ancora più importate, l’esigenza di eliminare dal mercato queste pericolose batterie mortali.

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