Belgio, la testimonianza di Claudia: "Schiacciata a terra da un poliziotto, non riuscivo a respirare"

L'episodio si è verificato il 5 marzo scorso a Bruxelles. La vittima della violenza è una ragazza italiana di 23 anni di nome Claudia, che intorno alle ore 22:30 stava portando a spasso il suo cane con dei problemi di salute insieme alla sua compagna.

Belgio, la testimonianza di Claudia: "Schiacciata a terra da un poliziotto, non riuscivo a respirare"

Si è fatta coraggio Claudia, e in queste ore ha deciso di raccontare ai media internazionali, e anche italiani, quello che le è successo. Lei è una 23enne che dal 2016 vive in Belgio, precisamente a Bruxelles, dove attualmente lavora in un hotel. Claudia vive in quartiere difficile della città belga: con lei abita anche la sua compagna. Nella serata del 5 marzo scorso, intorno alle 22:30, quindi oltre l’orario del coprifuoco, si trovavano in strada proprio insieme al cane. Tra l’altro non erano molto distanti da casa loro.

Si trovavano a 50 metri dalla propria abitazione, quando all’improvviso una pattuglia della polizia belga le ha fermate. I poliziotti hanno chiesto subito alle due che cosa ci facessero fuori da casa. Claudia e la sua compagna hanno tentato di spiegare che il loro cane avesse bisogno di svolgere le sue funzioni fisiologiche. “Non è un problema nostro” – così avrebbe risposto uno degli agenti, che erano un uomo e una donna. La 23enne e la compagna sono rimaste di sasso alla risposta dell’agente.

L’ulteriore spiegazioni e l’aggressione

A questo punto Claudia, sempre nel massimo rispetto per la divisa, per evitare la multa ha spiegato agli agenti che erano uscite in due in quanto volevano sentirsi più sicure, visto che nel quartiere si verificano spesso episodi di violenza, come stupri e reati simili. A quel punto uno dei due agenti è uscito dalla vettura dirigendosi verso di lei. 

Il poliziotto l’ha quindi ammenettata e gettata faccia a terra. In quella situazione Claudia sarebbe rimasta per quasi dieci minuti. “Non riuscivo a respirare, mi sono ritrovata per terra, schiacciata sotto il suo peso” – così ha dichiarato la giovane. Nel frattempo sulla scena sono arrivate altre quattro auto della polizia, per un totale di dieci agenti soltanto per due persone. La poliziotta, invece, tentava di tenere lontana la compagna di Claudia, anche lei italiana. 

A quel punto la ragazza è stata caricata in macchina. In commissariato un altro poliziotto le ha chiesto se avessero bevuto, visto che, a suo dire, sentiva puzza di alcol. La 23enne si è giustificata affermando di aver soltanto bevuto un bicchiere di vino a cena. La stessa domanda un poliziotto l’avrebbe rivolta alla ragazza di Claudia, proprio mentre la 23enne veniva arrestata. 

“Il mio è stato un arresto giudiziario per ribellione” – così racconta Claudia ai colleghi di Fanpage. Da quel giorno la ragazza è molto scossa e ha chiesto aiuto alle istutuzioni locali e anche a quelle del nostro Paese, ma per il momento non sarebbe arrivato nessun aiuto concreto. “Dietro porto il trauma perchè adesso, ogni volta che vedo gli agenti di polizia cambio strada. E se me li trovo davanti spesso mi salgono le lacrime agli occhi, mi manca il respiro, e questa cosa sento che mi ha fatto fare dieci passi indietro nello sviluppo della mia forza. Adesso mi sento più vulnerabile. E non è bello” – così conclude la sua intervista a Fanpage la 23enne.  In questi mesi, in Belgio, ci sono state molte proteste a causa dell’eccessiva forza utilizzata dagli agenti nei confronti di alcuni cittadini. I vicini hanno ripreso tutta la scena con i loro telefonini e sono pronti a testimoniare che cosa è avvenuto. 

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