"Basta armi a Kiev dopo referendum o Terza Guerra Mondiale", il forte monito della Russia all’Occidente

Lo zar sarebbe ormai pronto ad usare le maniere forti per stoppare l'invio di armi a Kiev. Dmitrij Suslov, "Putin è pronto ad accettare negoziati anche domani, alle condizioni della Russia". Sale sempre di più la tensione tra Mosca e l'Occidente.

"Basta armi a Kiev dopo referendum o Terza Guerra Mondiale", il forte monito della Russia all’Occidente

Come si sa in questi mesi sta preoccupando la situazione che si è venuta a creare tra Russia ed Ucraina, con i primi che hanno invaso il territorio dei secondi. La situazione non accenna a placarsi, l’Occidente continua ad inviare armi a Kiev e a sanzionare Mosca, mentre dal Cremlino fanno sapere che bisogna smetterla di aiutare militarmente l’Ucraina. A nulla sono serviti i negoziati provati da varie nazioni, inclusa la Francia. Insomma l’escalation si fa sempre più preoccupante. 

Dmitrij Suslov, del Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia, istituto vicino al Cremlino, intervistato da Huffington Post ha dichiarato che la Russia sarebbe pronta a negoziare, alle sue condizioni, anche a stretto giro. I referendum che si terranno in questo periodo saranno molto importanti, e dopo di ciò la Russia, se riuscirà ad annettere i territori voluti, prenderà come dichiarazionie di guerra ogni missile che cade in quei territori. 

Suslov, “riferimento di Putin strumento retorico”

“Dopo i referendum, il rischio di una Terza Guerra Mondiale aumenterà in modo esponenziale. Una volta annessi i quattro territori, ogni missile occidentale che li colpisce verrà considerato una dichiarazione di guerra. E mi chiedo se l’Occidente accetterà il rischio di un conflitto mondiale, continuando l’attuale massiccia fornitura di armi a Kiev, oppure se accetterà di ridimensionarla” – queste le parole di Suslov che fanno tremare il mondo, il quale considera comunque le parole di Putin come strumento retorico per fare in modo che l’Occidente riveda le sue posizioni.

Secondo Suslov già dalla fine di quest’anno, o al massimo nei mesi del prossimo, “l’esercito russo lancerà la sua controffensiva. A quel punto tutto dipenderà dalla disponibilità dell’Occidente a negoziare, dallo stato di esaustione delle parti, da come l’Ucraina sopravviverà nei prossimi mesi con un’infrastruttura economica e civile distrutta, da come l’Europa supera l’inverno, dall’effetto cumulativo delle sanzioni sulla Russia​” – così continua Suslov.

Insomma la situazione non è certamente delle migliori. Suslov ha poi fatto delle osservazioni per quanto riguarda il voto italiano del 25 settembre, dicendosi quasi sicuro che vincerà il centro-destra. Da Mosca non si aspettano comunque un cambio immediato di atteggiamento verso la Russia con l’invio di armi all’Ucraina e sanzioni al Cremlino. 

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