Bambino scomparso ritrovato sepolto: indagini concentrate sullo zio

Un bambino di 10 anni, sparito per tre giorni a Reyhanli, è stato ritrovato sepolto sotto terra; la testimonianza del piccolo punta lo sguardo sullo zio, mentre le autorità indagano sull’accaduto.

Bambino scomparso ritrovato sepolto: indagini concentrate sullo zio

Arriva dalla provincia turca di Hatay, precisamente da Reyhanli, una vicenda che ha destato grande preoccupazione e sorpresa. Un bambino di 10 anni, scomparso dopo essere uscito da scuola, è stato ritrovato sepolto sotto un cumulo di sabbia e pietre dopo tre giorni di ricerche.

La famiglia, preoccupata per l’assenza del piccolo, aveva immediatamente allertato le autorità locali, dando il via a un’ampia operazione di ricerca che ha coinvolto diversi soccorritori e l’uso di telecamere di sorveglianza disseminate nella zona. Il ritrovamento del bambino è avvenuto grazie all’intuito di un soccorritore che, sentendo un rumore vicino a un cumulo di pietre, ha individuato la sagoma del ragazzino. L’uomo ha raccontato di aver spostato attentamente le pietre, trovando il bambino cosciente e in grado di interagire.

La scoperta ha consentito di prestare immediata assistenza al piccolo, che è stato poi affidato alle cure mediche necessarie. Elemento centrale della vicenda è la testimonianza del bambino, che ha riferito agli investigatori: “Mio zio mi ha picchiato e seppellito”. Queste parole hanno spinto le autorità a concentrare l’attenzione sullo zio, già identificato tramite le immagini delle telecamere di sorveglianza insieme al nipote nei giorni precedenti la scomparsa.

Al momento, l’uomo nega ogni coinvolgimento diretto e sostiene che il bambino sarebbe rimasto contuso cadendo da un albero, e che per timore non avrebbe saputo come comportarsi, spiegazione che ora è al vaglio degli inquirenti. Le autorità locali stanno conducendo accertamenti accurati per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti, ascoltando testimoni e analizzando i filmati disponibili.

L’attenzione degli investigatori si concentra sul chiarire la verità, assicurando al contempo che il bambino riceva il supporto psicologico necessario, vista la forte tensione e lo stress accumulato durante i giorni di scomparsa. Il caso riapre anche il dibattito sulla sicurezza dei minori e sull’importanza di monitorare attentamente gli spostamenti dei bambini in ambienti urbani e rurali, oltre alla necessità di interventi tempestivi da parte delle autorità in caso di scomparsa. La comunità locale ha espresso grande solidarietà alla famiglia, auspicando che la vicenda possa risolversi nel modo più chiaro possibile e con giustizia per il piccolo coinvolto. Le indagini proseguono e le autorità hanno assicurato che verranno presi tutti i provvedimenti necessari per garantire la sicurezza dei minori e chiarire le responsabilità in questa vicenda ancora avvolta da mistero.

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