"Avvistato uno squalo tigre in Albania": ma si trattava in realtà di un cucciolo di squalo elefante

Questa testata ha contattato il Centro Studi Squali di Massa Marittima nella persona della dottoressa Francesca Romana Reinero. Non si tratta di uno squalo tigre ma di un cucciolo di squalo elefante, specie tra l'altro molto nota nei nostri mari. L'informazione si rende di necessaria divulgazione per evitare panico ingiustificato tra turisti e bagnanti.

"Avvistato uno squalo tigre in Albania": ma si trattava in realtà di un cucciolo di squalo elefante

Nelle scorse ore ha fatto il giro della Rete e dei media internazionali la notizia di un avvistamente di un squalo nelle acque dell’Albania, nell’Adriatico. La presenza degli squali in Adriatico è certificata da sempre, in particolare le specie che sono più facili da avvistare sono squalo azzurro meglio conosciuto come verdesca (Prionace glauca), il gattuccio (Scyliorhinus canicula) e il mako (Isurus oxyrinchus), anche se gli avvistamenti di questa specie assieme a quelli dello squalo bianco (Carcharodon carcharias) sono diventati molto più rari. 

Ma la notizia che ha sorpreso tutti è quella che in Albania, precisamente nell’area marina tra Rrjolli e Rana Hedhun, al largo, alcuni pescatori si sarebbero imbattuti in un grosso squalo che alcuni media anche affermati non hanno esitato a descrivere come squalo tigre (Galeocerdo cuvier) . La notizia ha fatto immediatamente scalpore e destato una certa preoccupazione tra i cittadini e i turisti, in quanto il tigre è considerato uno degli squali potenzialmente pericolosi anche per l’uomo e assolutamente assente alle nostre latitudini. Dalle foto pubblicate si vede chiaramente che non si tratta di uno squalo tigre ma di una specie tra l’altro assolutamente innocua e molto conosciuta, presente anche in Adriatico: si tratta dello squalo elefante (Cetorhinus maximus Gunnerus) come certifica la dottoressa Francesca Romana Reinero del Centro Studi Squali di Massa Marittima in Toscana

Centro Studi Squali: “Cucciolo di squalo elefante”

Per ottenere maggiori informazioni circa l’avvistamento in Albania, anche per identificare per bene la specie e fornire una informazione quanto più completa possibile ai lettori, questa testata ha contattato la dottoressa Francesca Romana Reinero, coordinatrice scientifica del Centro Studi Squali-Istituto Scientifico di Massa Marittima in Toscana, massima istituzione in Italia per quanto riguarda la ricerca e la salvaguardia degli squali.

Il Centro Studi Squali opera in tutto il mondo con attività di ricerca sul campo e una sede distaccata a Nosy Be in Madagascar. Essendo massima autorità nella ricerca e nello studio degli elasmobranchi la nostra testata per sincerarsi di quanto affermato da altri colleghi ha appunto contattato l’ente.

In particolare la dottoressa Reinero ha spiegato che si tratta in particolare di un cucciolo di squalo elefante. Secondo quanto fanno sapere i media albanesi l’esemplare è stato rilasciato in mare non appena è stato pescato. Ricordiamo che gli squali sono esseri fondamentali per la buona salute dei nostri mari e la loro presenza, essendo predatori di vertice, fornisce anche importanti indicazioni anche sullo stato della fauna marina. Per quanto riguarda lo squalo elefante si tratta di una creatura cartilaginea appartenente alla famiglia Cetorinidi e può raggiungere anche una lunghezza massima di 9-12 metri. Si nutre di plancton che aspira dentro la sua enormale bocca, la quale è costantemente aperta.

L’unico “pericolo” se così possiamo dire è la sua pelle molto ruvida che in caso di contatto con la pelle umana può causare diverse abrasioni che comunque non sono assolutamente pericolose. Turisti e cittadini albanesi che vivono attorno alle coste delle spiagge di Rrjolli e Rana Hedhun possono quindi assolutamente stare tranquilli: nessuno squalo tigre in vista. 

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