Australia, pedofilo violentato dal compagno di cella: "Lo stato deve risarcirmi per la psicoterapia"

Un pedofilo australiano 21enne è stato ripetutamente violentato in carcere dal compagno di cella 41enne Troy Allan Burley nel corso dei suoi tre mesi di detenzione nel 2018. L'uomo adesso vuole che lo stato lo risarcisca per pagare le spese della psicoterapia.

Australia, pedofilo violentato dal compagno di cella: "Lo stato deve risarcirmi per la psicoterapia"

Un pedofilo 21enne vuole che lo Stato lo risarcisca dopo essere stato abusato sessualmente da un compagno di cella nel corso della sua detenzione nel 2018. I soldi richiesti, che sarebbero presi direttamente dalle tasse dei cittadini, avrebbero lo scopo di pagare la psicoterapia per il pedofilo, che denuncia di essersi sentito un “oggetto dopo lo stupro in galera.

Il 21enne ha trascorso 3 mesi nel Centro Correttivo Wolston di Brisbane nel Queensland tre anni fa in seguito allo stupro di un bambino. Si trattava del primo arresto per il pedofilo, che è stato costretto a fare sesso con lo stupratore seriale Troy Allan Burley, 41enne che ha passato la maggior parte della sua vita da adulto in carcere.

Burley, noto come “lo stupratore della ferrovia“, abusò di quattro donne presso altrettante stazioni del treno negli anni ’90, attaccandole alle spalle e minacciandole di morte con un coltello mentre le violentava, intimando che avrebbe violentato le loro bambine se avesse scoperto dove abitavano. L’uomo, che sarebbe dovuto uscire dal carcere nel 2020, è stato condannato ad altri 7 anni di prigione in seguito alla violenza sul compagno di cella.

Uno degli stupri sarebbe avvenuto mentre Burley guardava alla televisione le nozze reali tra il Principe Harry e Meghan Markle, ha raccontato la vittima. “Venivo usato e sfruttato come un oggetto sessuale. Non mi sono mai sentito così spaventato in vita mia come ad lui. Le sue azioni sono state calcolate, predatorie e violente ed hanno lasciato un marchio su di me“, ha detto il pedofilo in tribunale.

Il 21enne racconta di aver denunciato le violenze al supervisore della sua unità della prigione di Wolston, ma che nessuna azione è stata intrapresa per fermare gli stupri. L’uomo sostiene di soffrire di disturbo da stress post-traumatico in seguito all’esperienza, e che soffre di attacchi di panico ogni volta che vede “teste pelate”. Per questo chiede che lo Stato australiano risarcisca le spese delle sedute di psicoterapia alle quali si dovrà sottoporre.

Continua a leggere su Fidelity News