Sono 200.000 le persone costrette a lasciare le loro case in Australia a causa delle forti piogge che si stanno dirigendo velocemente verso Sidney, dopo aver interessato il resto del Paese.
La situazione si è fatta via via più drammatica nel cosro della settimana, le piogge hanno devastato glo stati del Queenslan e del Nuovo Galles del sud, lasciandosi un scia di distruzione che ha trovato la morte per tredici persone.
È stata emessa un’allerta meteo per i forti venti e per le forti pioggie per i 400 chilometri che si estendono lungo la costa orientale dell’australia, compresi i sobborghi, le forze dell’ordine si apprestano ad allontanare altre 300.000 persone.
La preoccupazione maggiore è l’innalzamento delle acque del fiume Hawkesbury a nord di Sidney, che circonda tutta la città. Secondo gli abitanti le acque del fiume si starebbero alzando in maniera esponenziale, si aprla addirittura di qualche centrimetro ogni ora. Per prepararsi alle esondazioni i residenti si stanno munendo si sacchi di sabbia.
Colpito in maniera importante il Queensland, dove sono morte nove delle tredici persone, sembrerebbe aver passato la parte più critica, attualmente sono in corso operazioni di ripulita per i quartieri che sono stati allagati. Si parla di 18mila case allagate e almeno 60mila senza elettricità
Molte persone nel Bisbane sono state costrette ad abbandonare i loro mobili e oggetti davanti alle case, ormi distrutti dal fango. A Lismore molti sono stati costratti a salire sui tetti delle case, si registrano almeno 1000 salvataggi, e 17 aree sono state dischiarate zone di disastro.
Il sindaco Adrian Schrinner ha ivitanto le persone ad unirsi al “Mud Army”, l’esrcito del fango nome che deriva dai volontari che avevano aiutato a ripulire Bridsbane dopo le alluvioni del 2011. Le autorità l’hamo definita la peggiore alluvione degli ultimi dieci anni, e addesso si dirige impetuosa su Sidney lasciando uno strascico di devaztazione.