Duro l’attacco del quotidiano Le Monde, secondo il quale gli 007 francesi sapevano già l’8 ottobre che in Francia ci sarebbe stata una serie di attentati. Pare che uno dei luoghi scelti dai terroristi era proprio “una sala da spettacoli”. Il quotidiano non frena e accusa l’antiterrorismo, che nonostante le informazioni non ha saputo intercettare il commando.
Ecco cosa pubblica il quotidiano: “La soluzione l’aveva proposta Matteo Renzi, con un sistema di informazione integrato europeo, ma fu inascoltato”. Dalle ricostruzioni è emerso che, mentre la Francia l’8 ottobre bombardava il campo di addestramento di Raqqa, in patria il ministero della Giustizia indicava Abdelhamid Abaaoud come ispiratore degli attacchi di novembre, e menzionava anche una sala spettacoli dove sarebbe avvenuta la tragedia.
Le Monde ha anche aggiunto che la voce è giunta da una fonte governativa di alto livello e che, secondo gli ultimi dati, ci sono 11.700 nomi di persone da tenere d’occhio perché hanno legami sospetti con la Siria. Il ministro Bernard Cazeneuve ha parlato di una cerchia ristretta, di duemila persone circa, ma il problema vero starebbe nel sistema e nelle regole, che vietano la raccolta massiccia di dati in modo continuo.
La scelta degli Stati Uniti di proteggersi con il Patriot Act, seguita ai fatti dell’11 settembre 2001, non è stata imitata dagli europei e forse alla Francia servirebbe proprio quello. Il fatto di aver lasciato andare il super ricercato Abdeslam Salah 12 ore dopo gli attentati, dopo aver verificato i suoi documenti, su un’autostrada francese è stato un grosso errore.
Con questo sistema di informazione lento non si andrà lontano e il quotidiano Le Monde è spietato e deciso con il governo di Parigi, non risparmia nessuna critica. La Francia fu una delle nazioni che votò allora contro la proposta di Matteo Renzi, fatta il 9 gennaio, che chiamava tutti alla creazione di un’agenzia europea di informazione. E ad oggi ecco cosa è successo!