Assegnato oggi il premio Nobel per la Pace 2016: ecco chi ha vinto

E' stato assegnato quest'oggi il premio Nobel per la Pace: ad aggiudicarsi l'ambito riconoscimento è stato Juan Manuel Santos, presidente della Colombia, per il tentativo di fare la pace con i FARC.

Assegnato oggi il premio Nobel per la Pace 2016: ecco chi ha vinto

Il premio Nobel per la Pace 2016 è andato nelle mani del presidente colombiano Juan Manuel Santos. Decisivo per l’assegnazione finale è stato l’impegno del candidato per il processo di pace con le FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (note anche come FARC-EP, dove “EP” sta per “Esercito del Popolo“), nel tentativo di mettere fine ad uno scontro ultradecennale con i rivoluzionari.

Nonostante l’esito sfavorevole del referendum del 2 ottobre 2016, con il quale la popolazione della Colombia ha votato per il “no” alla tregua (con una maggioranza esigua di soli 65.000 voti), Oslo ha voluto insignire Santos del Premio Nobel per la Pace 2016, specificando tuttavia che la scelta non ha avuto nulla a che fare con l’esito del referendum stesso.

Questo non va inteso come un no alla pace – ha sottolineato la NorvegiaIl dissenso popolare è stato pronunciato contro una specifica formulazione dell’accordo. Perciò sottolineiamo proprio l’importanza che Santos guidi ora un più ampio dialogo, per una nuova stretta di mano che trovi basi ampie e quindi maggiore sostegno“.

Proprio la Norvegia, insieme a Cile, Cuba e Venezuela, aveva sovrinteso alle trattative di pace negli ultimi anni, riuscendo ad ottenere uno storico “cessate il fuoco” il 23 giugno 2016 dopo cinquant’anni di aperta ostilità tra le due fazioni. Sfortunatamente, nonostante la conferma dell’accordo avvenuta il 25 agosto 2016, la trattativa non è andata in porto a causa del recente referendum.

Il Comitato del premio Nobel per la Pace 2016 si è tuttavia detto fiducioso riguardo al fatto che si tratti solamente di un incidente di percorso, e che il presidente Santos possa riuscire a raggiungere un accordo con i socialisti rivoluzionari, i quali continuano a richiedere maggiore tutela per le fasce più basse della popolazione e riforme agrarie e sociali democratiche e partecipative, in contrapposizione all’ostruzionismo dell’attuale governo in merito a queste richieste volto a tutelare gli interessi dei latifondisti.

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