A guardarla così, dalla distanza del fotografo che la ritrae, per i suoi capelli lunghi si pensa sia una bambina, avrà sì e no tre, quattro anni. Sta bevendo. Niente di straordinario se non fosse che questa bambina è china sul marciapiede pedonale e sta bevendo da una pozzanghera. E’ mezzogiorno, il caldo è soffocante, probabilmente è piovuto da poche ore e la piccola approfitta di quel che resta per spegnere la sua sete.
La foto è stata scattata il 13 dicembre e pubblicata da Misiones Online un quotidiano argentino. Secondo il racconto dei media locali a scattare la foro sarebbe stato un giornalista del quotidiano argentino mentre camminava in quel luogo. Queste scene, a noi inconcepibili e incredibili, si ripetono di frequente a Posadas, la capitale della provincia di Misiones, al confine nord-orientale dell’Argentina.
Quella della foto è solo una delle tante bambine appartenenti alla comunità indigena Guarani Mbya, che chiede l’elemosina, gli indigeni si sostengono così. I primi ad essere messi sulla strada, secondo la stampa, sono i bambini, i figli degli Mbya. Finché non diventano grandi, vengono costretti a chiedere l’elemosina nelle strade della Città dove qualche passante commosso sborsa qualche spicciolo.
Il giornalista autore dello scatto risiede proprio nella zona e vedendo il ripetersi della scena descritta dalla foto ha deciso di cercare di fare qualcosa per questi bambini sfruttati dalla loro comunità Mbya. Ha cliccato sulla fotocamera e inviato l’immagine ai giornalisti della redazione chiedendo loro cosa si potesse fare per aiutare questi piccoli.
Uno dei colleghi ha subito condiviso l’immagine con un suo gruppo di amici i quali sono partiti con taniche d’acqua verso il quartiere indicato per dissetare i bambini e aiutare le famiglie che hanno fatto della strada la loro casa. L’immagine, attraverso le condivisioni della Rete, ha fatto il giro del mondo commuovendo e provocando tutti a non dimenticare chi in Argentina vive ancora in estrema povertà.