Due alpinisti italiani, Stefano Farronato e Alessandro Caputo, risultano dispersi in Nepal mentre tentavano di scalare il Panbari, montagna di 6.887 metri situata nella parte occidentale del Paese. I due facevano parte di una spedizione composta da tre membri, ma secondo quanto riportato dai funzionari del turismo di Kathmandu, non si hanno più notizie di loro da sabato.
La zona in cui erano impegnati nella scalata era stata recentemente interessata dal passaggio del ciclone Montha, che ha complicato notevolmente le operazioni di soccorso. Il capo spedizione è stato già tratto in salvo domenica al campo base mediante un elicottero, ma Farronato e Caputo rimangono irrintracciabili, bloccati al Campo 1 a causa delle forti nevicate. Il meteo avverso, con visibilità ridotta e abbondanti accumuli di neve, ha reso le operazioni estremamente complesse, rallentando sia le ricerche a terra sia i voli dei soccorritori.
Himal Gautam, del dipartimento del turismo del Nepal, ha confermato che le ricerche continuano senza sosta nella zona colpita dal ciclone, mentre le autorità locali e internazionali monitorano ogni sviluppo.
Il ciclone Montha, formatosi nel Golfo del Bengala, ha interessato il Nepal con forti piogge e nevicate, creando situazioni di emergenza e costringendo al soccorso numerosi escursionisti. Secondo Sagar Pandey, presidente della Nepal Trekking Agencies Association, più di mille persone sono state assistite dalla scorsa settimana a causa delle condizioni estreme. La difficoltà principale per i soccorritori è stata la scarsa visibilità, che ha ostacolato il decollo e il volo degli elicotteri, ma secondo Pandey il meteo sta gradualmente migliorando, offrendo nuove speranze per il ritrovamento degli alpinisti italiani.
Il Nepal è una meta ambita dagli alpinisti di tutto il mondo, ospitando otto delle dieci vette più alte del pianeta. Le stagioni di primavera e autunno sono tradizionalmente considerate le più ambite per la scalata, sebbene la seconda sia anche molto richiosa a causa delle temperature rigide e delle nevicate improvvise. Gli ultimi giorni hanno purtroppo visto sinistri mortali: almeno tre alpinisti stranieri, provenienti da Francia, Corea del Sud e Australia, hanno perso la vita, sottolineando quanto le condizioni in montagna possano rapidamente diventare pericolose.