Aleppo, bombardano 18 convogli di aiuti umanitari

Camion contenenti beni di prima necessità sono stati bombardati nelle vicinanze di Aleppo. L'incidente si è verificato poche ore dopo che l'esercito della nazione araba dichiarasse terminata la tregua in vigore da una settimana

Aleppo, bombardano 18 convogli di aiuti umanitari

Le truppe del presidente della Siria, Bashar al Assad, hanno colpito un convoglio di aiuti umanitari che si trovava a Orem nella provincia di Aleppo, mentre i volontari distribuivano beni di prima necessità alle popolazioni assediate dai ribelli siriani. Lo ha reso noto l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, secondo il quale aerei russi o siriani avrebbero bombardato 18 camion parte di un convoglio di 31 veicoli dell’organizzazione Mezzaluna Rossa vicino ad Aleppo, dove 250.000 persone vivono in condizioni disperate.

Un portavoce dell’Onu ha confermato l’incidente e ha dichiarato che sono in corso le indagini per chiarire le dinamiche dell’accaduto. L’esercito siriano aveva annunciato ieri la fine del cessate il fuoco negoziato una settimana fa da Stati Uniti e Russia e, già due ore dopo, i bombardamenti hanno ripreso a seminare morte e distruzione ad Aleppo, dove 32 civili hanno perso la vita, tra i quali anche 12 volontari della Mezzaluna Rossa.

Il governo degli Stati Uniti ha manifestato la sua profonda indignazione per l’accaduto e ne ha tacitamente attribuito la responsabilità al presidente Bashar al Assad e al suo principale alleato, la Russia. “La destinazione di questi convogli era nota sia dal regime siriano come dalla Federazione Russa, ma ciò nonostante tutti questi lavoratori umanitari sono morti mentre cercavano di portare aiuti alla popolazione siriana”, ha affermato tramite un comunicato il portavoce del dipartimento di Stato, John Kirby.

Kirby ha inoltre dichiarato che gli Stati Uniti valuteranno le possibilità di una cooperazione futura con la Russia in Siria. Il coordinatore degli aiuti di emergenza dell’Onu, Stephen O´Brien, ha precisato che, qualora si dovesse stabilire che “il mostruoso attacco” è stato deliberato, questo equivarrebbe a un crimine di guerra.

Per il momento né da Mosca né da parte del governo siriano sono stati fatti commenti sull’accaduto. Occorre sottolineare che l’attacco contro il convoglio umanitario si è verificato pochi giorni dopo l’ammissione da parte del governo americano di aver bombardato “per errore” le truppe dell’esercito siriano, ricevendo forti critiche dalla Russia.

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