Albania, a Valona sorgerà il Museo Nazionale degli Ebrei

Nel corso delle persecuzioni naziste più di duemila ebrei trovarono rifugio nel "Paese delle Aquile", il ministro albanese della Cultura Margariti: "storia che deve essere raccontata".

Albania, a Valona sorgerà il Museo Nazionale degli Ebrei

A Valona, in Albania, sorgerà il Museo Nazionale degli Ebrei. Ad annunciarlo nel corso di una conferenza tenuta presso l’Università di Roma Tre, in Italia, è stato il ministro albanese per la cultura, Elva Margariti“E’ una storia che deve essere raccontata. La storia di un popolo in fuga, perseguitato, che ha trovato rifugio in un piccolo Paese che ha aperto le sue porte a migliaia di persone, le ha difese, ha dato loro i suoi nomi. Il Museo Nazionale degli Ebrei a Valona sarà il modello di un museo contemporaneo che ci trasporterà in storie di vita, testimonianze, voci e immagini” – queste le parole della ministra Margariti. 

Secondo quanto si è appreso, quindi, a Valona, capoluogo dell’omonima prefettura albanese, sorgerà il primo museo nazionale che ricorderà, attraverso testimonianze della cultura materiale e non solo, la Shoah e quel terribile periodo per gli ebrei e per il globo intero. L’idea è stata partorita in seno al ministero della Cultura e del Municipio di Valona e sposata in toto dal Consiglio nazionale dei Musei.

Soddisfazione delle autorità

Secondo le cifre in possesso dal Governo albanese più di 2.000 ebrei trovarono rifugio in Albania al tempo della Shoah. Nonostante l’Albania sia un Paese molto più piccolo dell’Italia o di altre nazioni, anche in quella circostanza ha dimostrato di saper accogliere e soprattutto proteggere migliaia di persone in fuga. 

L’incontro all’Unniversità di Roma Tre ha anche posto l’accento su un particolare fondamentale, ovvero che “i valori dell’accoglienza e della solidarietà vanno oltre le differenze di credo religioso, l’appartenenza etnica o nazionale”. L’incontro ha visto gli interventi, oltre che del ministro della Cultura albanese Margariti, anche di Massimiliano Fiorucci, rettore dell’Università Roma Tre; Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah; Edoardo Marcucci, direttore vicario del Dipartimento di Scienze Politiche, e Anila Bitri Lani, ambasciatrice d’Albania in Italia.

Gli albanesi sono da sempre noti per la loro solidarietà nei confronti degli altri, lo dimostra bene il loro concetto di “Besa”, ovvero un vero e proprio codice d’onore per il quale gli albanesi musulmani salvarono gli ebrei dalla Shoah. Tra l’altro le famiglie musulmane albanesi credono che salvare una vita umana sia la strada che porta al Paradiso, per cui salvare e proteggere chi è in difficoltà è un obbligo e ci si deve assumenre tutte le proprie responsabilità.

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