Un bimbo avvolto da coperte è stato trovato abbandonato in una scatola di cartone a Fairbanks, in Alaska. Accanto a lui è stata trovato un biglietto con su scritto: ” Mia madre è così triste a fare questo gesto”. A fare questa toccante scoperta una donna , Roxy Lane, intorno alle 14:00 di Capodanno.
Il piccolo, trasportato in un ospedale locale, è in buona salute. La sua salvatrice ha dichiarato: “Qualcuno nella nostra comunità si è sentito così perso e seza speranza che ha fatto probabilmente la scelta più difficile della sua vita, lasciando quella vita innocente sul ci+glio della strada con nient’altro che alcune coperte e un nome. Ma lei l’ha chiamato! C’è un po’ di amore lì, anche se ha preso una decisione terribile. So che stiamo tutti lottando, lo vedo. Ti vedo. Vi amo tutti e sono qui. Oggi ho salvato un bambino e probabilmente penserò a Teshawn per il resto della mia vita”.
Il contenuto del biglietto trovato accanto al neonato
Nel biglietto trovato accanto al bambino, salvato mentre era in balia del vento freddo e delle temperature sotto lo zero dell’Alaska, si legge: “Per favore aiutami!!!I miei genitori e i miei nonni – sio legge – non hanno cibo o soldi per allevarmi. Non hanno mai voluto farmi questo. Per favore, prendimi e trovami una famiglia amorevole. I miei genitori stanno implorando chiunque mi trovi. Mi chiamo Teshawn”.
Roxy ha condiviso un video del neonato su Facebook e supplicato chiunque avesse notizie della mamma a contattarla perchè potrebbe avere bisogno di cure dopo il parto. Forse, i genitori potrebbero essere troppo giovani per sapere che lo stato dell’Alaska ha una legge sui rifugi sicuri che consente ai nuovi genitori di consegnare il proprio figlio alla polizia, ai vigili del fuoco o ai paramedici e ad altri operatori sanitari fino a quando il bambino non raggiunge i 21 giorni di età.
Rifiutati alla nascita e consegnati al loro destino, nel bagno di un aereo, nel cassonetto dell’immondizia o in una scatola di cartone come è accaduto per la storia di oggi, i neonati sono le vittime innocenti sempre più prese di mira in questi tempi di crisi economica, disperazione, solitudine.