Aicha, sopravvissuta su un barcone senza acqua e cibo per 22 giorni

Aicha, migrante 17enne, ha deciso di raccontare la sua storia alla BBC. La ragazza, a bordo di un barcone diretto dalla Mauritania alle isole Canarie, è rimasta senza acqua e cibo per 22 giorni.

Aicha, sopravvissuta su un barcone senza acqua e cibo per 22 giorni

Una storia che fa venire i brividi quella di Aicha, migrante 17enne della Costa d’Avorio che ha deciso di raccontare alla BBC quanto le è accaduto a bordo di una fatiscente piccola imbarcazione in legno che dalla Mauritania, l’avrebbe dovuta portare in Spagna. La ragazza è riuscita a sopravvivere 22 giorni senza acqua e senza cibo, assieme ad altre due persone, mentre il resto dell’equipaggio è deceduto. 

Il 26 aprile scorso, un elicottero dell’areonautica spagnola ha avvistato il natante a 500 km a sud-ovest dell’isola di El Hierro, nell’arcipelago delle Canarie. L’imbarcazione aveva smarrito la rotta tra la Mauritania e le isole Canarie, rimanendo presto senza benzina e senza scorte alimentari. 

Il salvataggio

I militari si sono trovati di fronte una scena orribile: Aicha e altre 2 persone vive, circondate da 24 cadaveri, mentre altri 32 corpi erano già finiti nell’oceano. Nella sua intervista alla BBC, la 17enne che si sta riprendendo, a quasi tre settimane dalla tragedia, ha raccontato dettagliatamente quanto accaduto.

Già dopo due giorni dalla partenza, ha detto Aicha, non c’èra più acqua e cibo, tanto che gli uomini gridavano per la sete, non riuscendo a reggersi in piedi. Il barcone sarebbe partito dalla Mauritania tra il 4 e il 5 aprile con 42 litri di acqua a bordo, ossia con meno di mezzo litro di acqua a testa, e con cibo sufficiente per 3-4 giorni…quelli che sarebbero stati necessari per raggiungere l’isola di Gran Canaria.

Ma l’imbarcazione è uscita completamente fuori rotta. Nel frattempo parte di coloro che erano a bordo sono morti di fame e di sete, mentre altri, in preda alla disperazione, si sono gettati in acqua. Dalle autopsie eseguite sui cadaveri a bordo, il loro decesso sarebbe avvenuto nell’ultima settimana prima del ritrovamento. 

Stando ai media spagnoli, dato che quei cadaveri non sono ancora stati seppelliti, il tribunale che si occupa del caso vorrebbe mettersi in contatto con i familiari delle vittime per evitare che vadano a finire nelle fosse comuni. Si tratta della più grande tragedia che abbia mai coinvolto un’imbarcazione di migranti in quelle acque. 

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