La Metropolitan Police è stata travolta da uno scandalo che compromette la serietà degli agenti di polizia e di sicurezza, soprattutto riguardo alla gestione della sicurezza nelle case circondariali del Paese. Linda De Sousa Abreu, agente penitenziario di 30 anni, sposata e di origine portoghese, si è dichiarata colpevole di aver avuto un rapporto mentre era in servizio.
Infatti, è stata filmata da una telecamera presente nella struttura penitenziaria mentre faceva sesso con il pregiudicato Linton Weirich nella casa circondariale di Wandsworth a Londra. Linda ha tentato la fuga cercando di imbarcarsi su un volo per Madrid, ma è stata arrestata dai poliziotti all’aeroporto di Heathrow.
Durante la fuga, ha telefonato alla prigione per dire che non sarebbe tornata al lavoro. L’agente ha ammesso la sua colpevolezza davanti alla corte di Isleworth Crown lunedì 29 luglio 2024. Il caso ha avuto una certa eco anche perché è venuta allo scoperto una parte della vita privata di Linda De Sousa Abreu che lei cercava di nascondere ai colleghi di lavoro. L’agente aveva un account su OnlyFans, dove si fotografava in posizioni molto ammiccanti. Sul suo profilo scriveva: “Sono una latina molto sexy, felicemente sposata che vuole condividere con voi contenuti hot. Contattatemi se volete credere nell’autenticità”.
Un’amica intima di Linda De Sousa Abreu, che si fa chiamare con lo pseudonimo Hayley, ha dichiarato al Daily Mail che c’è molto di più dietro a questa storia: “alcuni prigionieri erano entrati in possesso dei dati personali di Linda: sapevano il suo indirizzo, il nome del marito e che aveva un account OnlyFans. Le hanno fatto molta pressione e c’è stata molta coercizione”. Hayley racconta che Linda stava affrontando un periodo di crisi nel suo matrimonio.
Ovviamente, questa situazione al lavoro non ha fatto altro che peggiorare la sua vita, e ne è rimasta sconvolgente, con tanti rimorsi. Il giudice Martin Edmunds KC ha rilasciato la ex agente penitenziaria su cauzione, con il passaporto che, tuttavia, rimarrà nelle mani della polizia in attesa della sentenza prevista per il 7 novembre 2024.
La vicenda ha suscitato forti reazioni nell’opinione pubblica, mettendo in luce le criticità nella gestione della sicurezza nelle case circondariali e sollevando domande sulla condotta dei dipendenti pubblici in situazioni di vulnerabilità personale e professionale.
La Metropolitan Police e l’amministrazione penitenziaria hanno promesso un’indagine approfondita per capire come sia stato possibile un tale livello di infiltrazione da parte dei detenuti nelle informazioni personali di un agente e per evitare che simili sinistri possano ripetersi in futuro.