Il tribunale di primo grado di Kabul ha emesso quattro condanne a morte nell’ambito del processo contro gli assalitori di Farkhunda, la giovane afghana brutalmente aggredita, picchiata, bastonata ed infine linciata dalla folla, con l’accusa di aver bruciato alcune copie del Corano in corrispondenza della moschea Shah-Do Shamshira, una delle più importanti moschee dell’Afghanistan. Il corpo della giovane era poi stato trasportato presso le rive del fiume Kabul dalla folla di fanatici in delirio, quindi appeso ed arso tra le fiamme del rogo.
Un’atrocità inenarrabile che aveva sconvolto l’intero Paese, dividendo l’Afghanistan tra coloro che denunciavano il brutale crimine, degno delle peggiori pratiche inquisitorie medievali, e coloro che invece sostenevano la legittimità dell’operato degli aggressori, in quanto bruciare il Corano sarebbe un crimine da punire con la morte (tra questi ultimi, vi erano prevalentemente esponenti del clero). Per dovere di cronaca, va inoltre riportato che indagini successive hanno evidenziato che le accuse mosse nei confronti di Farkhunda erano completamente inventate.
La 27enne non aveva mai bruciato alcuna copia del Corano, ma stava solamente rimproverando alcuni venditori ambulanti di amuleti, intenti a condurre i propri affari illeciti proprio alle porte del luogo sacro. “Un po’ come Gesù nel tempio”, potrebbero pensare i più avvezzi ai sermoni domenicali. Peccato che la rettitudine morale di Farkhunda l’abbia condotta ad una fine terribile. Per questa ragione il tribunale di Kabul ha stabilito che Zain-ul-Abedin, Mohammad Yaqoob, Mohammad Sharif ed Abdul Bashir debbano essere sottoposti alla pena capitale.
I quattro sarebbero stati infatti i primi istigatori della folla che ha assalito Farkhunda, e per questo è stata emessa la sentenza di morte nei loro confronti. Le condanne non si sono comunque fermate qui: erano infatti 49 gli imputati a processo, 19 dei quali poliziotti che avevano lasciato la folla libera di infierire sul corpo della ragazza fino alla morte; alcuni agenti, addirittura, si erano uniti al linciaggio. Per questo sono state emesse altre 8 condanne a 16 anni di reclusione, tra coloro che sono stati ritenuti incontrovertibilmente implicati nell’orrendo assassinio.