Firmata in Oklahoma la legge sull’aborto che ci fa torrare indietro di parecchi anni, capestando i diritti civili delle donne.
La legge più restrittiva di tutti gli stati Uniti vieta alle donne di interrompere la gravidanza fin dalla fecondazione, le uniche motivazioni che esulano da tale legge sono emergenze mediche, un caso di stupro, incesto o aggressioni sessuali. Con questa legge, l’aborto diventa un reato e permette di fare causa a chi lo pratica o a chi lo induce consapevolmente.
Il Governatore Stitt affrema: “Ho promesso agli abitanti dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato ogni legge pro – vita che mi fosse arrivata sulla scrivania e sono orgoglioso di mantenere quello che ho promesso oggi”.
All’inizio del mese le uniche quattro cliniche a favore dell’interruzione di gravidanza avevano già smesso di offire il loro servizio sanitario a causa del divieto firmato dal governatore di sei settimane.
L’autrice delle legge è una donna, Wendi Sterman, repubblicana, e spiega che saranno i medici a decidere quali donne potranno praticare l’aborto oppure no, e che sarà inoltre molto difficile riestrare fra le eccezioni, se non addiruttuta pericoloso.
Il democratico Mickey Dollens, insieme ad un gruppo di oppositori accusa i repubblicani di incoerenza, affermando:” Se sei ancora non nato, allora va bene, ma se hai bisogno di andare all’asilo, buona fortuna se sei natoin Oklahoma, buona fortuna se sei nei sistemi senza fondi dell’assistenza socilae o della scuola pubblica”.
Risarcimenti fino 10 mila dollari contro persone che hanno praticato o aiutato ad abortite, è questo che prevede la legge entratata in vigore.
Migliaia le proteste in molti paesi degli Stai Uniti, soprattutto a Washington, Jon Biden il presidente americano si è dimostrato fortemente contrariato, affermando: “Il diritto di scelta di una donna è fondamentale” appoggiato dai democratici che sostengono la tesi del presidente, con a capo Barbara Lee.