8 marzo: diversi Paesi, lo stesso grido contro la disuguaglianza di genere

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, dalla Turchia al Brasile e Messico, le organizzazioni femministe hanno convocato mobilitazioni in oltre 170 Stati per rivendicare i diritti delle donne

8 marzo: diversi Paesi, lo stesso grido contro la disuguaglianza di genere

Oggi, giovedì 8 marzo, le donne di tutto il mondo incrociano le braccia, nel primo sciopero generale femminista della storia. Una giornata ispirata ai fatti accaduti in Islanda il 24 ottobre 1975: quel giorno, nove islandesi su dieci scioperarono e lasciarono i figli alle cure dei loro compagni per rivendicare il diritto all’uguaglianza con gli uomini. Il loro gesto paralizzò il Paese.

I motivi per la mobilitazione non mancano. Secondo il Foro Economico Mondiale saranno necessari 100 anni per porre fine al divario di genere: un secolo per raggiungere la parità tra uomini e donne nel lavoro, nella politica, nell’accesso all’istruzione, nella ripartizione dei lavori domestici. Dato che, unito alla pandemia di violenza sulle donne, sta generando un movimento mondiale contro la discriminazione e il maschilismo sceso in strada in questa giornata celebrativa.

Alcuni Stati, come la Croazia o la Turchia, hanno organizzato grandi manifestazioni. In Spagna, le associazioni di donne e i sindacati hanno convocato legalmente uno sciopero inedito di 24 ore, al quale sono chiamate a partecipare solo le donne. In altri paesi, come Argentina, ci saranno blocchi totali o parziali in alcun settori. Persino le organizzazioni iraniane hanno invitato a manifestare, nonostante le proibizioni.

In Messico, dove vengono assassinate più di sette donne al giorno e 23.800 hanno perso la vita nell’ultimo decennio, sono state indette manifestazioni in molte città. In Argentina, nel pieno del dibattito sulla riforma della legge sull’aborto, ci saranno blocchi totali o parziali in diversi settori lavorativi e del consumo. Il maggiore sindacato degli impiegati pubblici argentino ha convocato 24 ore di sciopero. Si prevede una partecipazione massiva alla manifestazione prevista per la sera, quando nuovamente si griderà “ni una menos” contro gli assassini di donne: 295 solo nel 2017.

La studiosa di storia romana, Mary Beard, con sua sorpresa convertitasi in una delle leader dell’attuale movimento delle donne, spiega che la dominazione maschile le ha confinate tra le mura domestiche per migliaia di anni. “Abbiamo tanti motivi per indignarci ma ma altrettanti per celebrare“, sostiene la storica per i progressi compiuti negli ultimi decenni in tema di uguaglianza tra uomini. Tuttavia, “la vera uguaglianza è cosa del futuro“, conclude Beard.

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