76 anni fa ad Hiroshima: Enola gay e Little Boy

6 Agosto 1945, 8:15 - Hiroshima. Il bombardiere americano Enola Gay sgancia la prima bomba atomica. Oggi, come ogni 6 Agosto, nei pressi del cenotafio alla piazza del memoriale della pace si celebra la commemorazione, questa volta piena di polemiche.

76 anni fa ad Hiroshima: Enola gay e Little Boy

Sono passati ben 76 anni, più di tre quarti di secolo, da quel 6 Agosto 1945. Una data  nefasta tanto per il Giappone quanto per l’intera razza umana che segna una pagina del diario dell’umanità tanto oscura quanto triste.

6 Agosto 1945, ore 8:15 – Hiroshima. Il bombardiere americano B-29 Superfortress “Enola Gay” sta sganciando “Little Boy” il nome con cui verrà identificata la prima bomba atomica utilizzata in un’operazione bellica. Pochi secondi più tardi il conto dei morti si aggira tra i 100.000 e i 140.000 destinati a crescere da lì a breve a causa degli effetti persistenti delle radiazioni.

Come ogni anno al Parco del Memoriale della Pace si celebra la commemorazione, partendo con un minuto di silenzio che scatta alle 8:15 (orario in cui è stata sganciata la bomba dal bombardiere americano) per poi proseguire con gli interventi degli “Hibakusha“, i sopravvissuti alla tragedia, e il discorso del Premier giapponese, oggi Yoshihida Suga.

L’organizzazione dell’evento, causa pandemia di Covid-19, è stata, anche quest’anno, complicata soprattutto sul lato sicurezza sanitaria in quanto i sopravvissuti al 6 Agosto 1945 oggi sono tutti (o quasi) ultra ottantenni. Ma oltre a questi problemi ci sono state diverse polemiche che hanno segnato una giornata che sarebbe servita a commemorare le circa 329.000 vittime della bomba atomica, i cui nomi sono scritti in una lista dentro il monumento sepolcrale eretto in loro onore, e che potrebbero passare in secondo piano visto il numero di problematiche sollevatesi.

La prima polemica riguardava le Olimpiadi di Tokyo 2020, molti nipponici sono ancora risentiti del fatto che il primo ministro Suga abbia acconsentito nell’ospitare la manifestazione sportiva nonostante il tasso di crescita dei contagi, e non hanno perso occasione per ricordare il loro malcontento. Come se ciò non bastasse la polemica si estesa fino al CIO (Comitato Olimpico Internazionale) che alle 8 e 15 non ha osservato il minuto di silenzio.

Altri dissapori sono legati a un gruppo di manifestanti anti-governativi e contrari al nucleare. Questi, infatti, sono stati associati alla particolare condizione del Giappone che, pur essendo l’unica nazione vittima di un attacco nucleare, non ha ancora firmato il patto di non proliferazione del nucleare già siglato da 122 paesi nel Luglio 2017.

E come “ciliegina sulla torta” una gaffe del premier Yoshihida Suga che salta parte del discorso che era già stato divulgato ai media, errore forse dovuto alla pressione suscitata dal periodo piuttosto teso tra olimpiadi e polemiche legate ad esso. Il primo ministro si è prontamente scusato placando, almeno in parte, gli animi.

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