60enne violentò una capra, al via il processo in Malesia: rischia fino a 20 anni di galera

Un 60enne malesiano fu scoperto mentre faceva sesso con una pecora dalla proprietaria dell'animale. È iniziato la scorsa settimana il processo per il pensionato vedovo: se condannato rischia 20 anni di carcere, frustate ed una multa.

60enne violentò una capra, al via il processo in Malesia: rischia fino a 20 anni di galera

Un uomo di 60 anni rischia di essere condannato a 20 anni di carcere, frustato e multato se verrà riconosciuto colpevole di aver fatto sesso con una capra la scorsa estate. La bizzarra notizia di cronaca arriva dalla Malesia, dove ha avuto inizio la scorsa settimana il processo a carico del pensionato.

Secondo quanto ricostruito in fase investigativa, pare che Shaari Hasan sia stato scoperto in flagrante delicto dalla proprietaria dell’animale lo scorso 27 luglio a Kampung Sungai Buaya nel Rawang. La donna ha raccontato di aver sentito intorno alle 13:30 la capra fare dei versi strani ed inusuali, e di aver deciso quindi di andare a controllarla.

Nel retro della sua casa ha trovato l’uomo, che conosceva, mezzo nudo vicino al ruminante. Hasan ha immediatamente lasciato la scena del crimine, e quando la donna si è avvicinata per controllare la capra ha scoperto che era morta. La proprietaria ha sporto il giorno successivo denuncia alla polizia, e la carcassa dell’animale è stata inviata presso uno studio veterinario per un esame post-mortem.

Giovedì scorso l’uomo, che è vedovo, è comparso davanti al Giudice Nurul Mardhiah Mohammed Redza. Inizialmente si è dichiarato colpevole in tribunale, ma dopo aver negato che vestiti da lui indossati al momento dell’arresto fossero suoi, ha modificato la sua dichiarazione in non colpevole. Se condannato, rischia secondo la sezione 377 del Codice Penale locale di essere condannato con fino a 20 anni di galera, frustato e multato per aver avuto volontariamente intercorso carnale con un animale.

Il sostituto pubblico ministero  Siti Khadijah Amir Hamdzah ha richiesto che l’uomo non fosse scarcerato, data la serietà del crimine commesso. Nonostante le proteste dell’avvocato difensore Zolazrai Zolkapli, che ha richiesto che l’uomo fosse liberato in attesa dell’emissione di giudizio a fine processo, il giudice Redza ha negato per Hasan la possibilità di uscire su cauzione. Il 60enne rimarrà quindi in custodia fino alla prossima udienza che avrà luogo il 24 Dicembre.

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