243 mila euro l’anno e 3 mesi di vacanza, ma nessuno lo vuole fare

Sembrerà strano ma da due anni a questa parte nessuno vuole fare il medico in una remota regione della Nuova Zelanda, nemmeno dopo che l'attuale medico condotto ha proposto delle condizioni molto vantaggiose.

243 mila euro l’anno e 3 mesi di vacanza, ma nessuno lo vuole fare

A noi italiani sembra difficile da credere, abituati ad accettare lavori sottopagati pur di sbarcare il lunario, ma in Nuova Zelanda rifiutano proposte di lavoro che hanno come salario più di 240mila euro l’anno, e per di più, ben tre mesi di ferie. Sono queste le condizioni di contratto davvero vantaggiose che ha offerto l’unico medico della città di Tokoroa, nella regione neozelandese di Waikato.

Infatti il medico di zona, il dottor Alan Kenny, proprio non riesce a trovare un collega che lo aiuti e, overato dal troppo lavoro, sono ormai anni che non riesce a farsi nemmeno un giorno di ferie. Alan si fa aiutare dalla figlia, studentessa di medicina, ma ancora non riesce a smaltire l’enorme mole di lavoro; è per questo che sta sponsorizzando in lungo e in largo, e tramite riviste e social network, il contratto di lavoro che sarebbe disposto ad offrire a chiunque sia in grado di aiutarlo.

Certo, le persone qualificate a ricoprire la carica devono essere comunque dei dottori con tanto di laurea ed abilitazione ma, nonostante ciò, sono anni che nessuno si propone per avere il lavoro. Il dottore ritiene che l’impossibilità di trovare un valido aiutante derivi dal fatto che il carico di lavoro sia estremamente alto, e questo, sommato alla necessità di lavorare anche nei week end, scoraggi tutti i candidati, nonostante la paga sia molto più alta del reddito medio degli abitanti della Nuova Zelanda.

Un sondaggio della ‘Royal New Zealand College of General Practitioners‘ – fatto nel 2015 – ha dimostrato che ben il 37% dei posti di lavoro riguardanti la figura medica nelle zone rurali della Nuova Zelanda risulti vacante; da questo studio, quindi, si denota come i giovani laureandi in medicina non vogliano stabilirsi nelle calme zone di campagna, rendendo così ancora più duro il lavoro di quei pochi dottori che sono rimasti in quelle zone. Sarà quindi molto arduo – per il dottore sessantenne – trovare un aiutante per l’immediato futuro.

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