Vicina fine della crisi? Saccomanni sì, Squinzi no

Secondo il Ministro dell'Economia Saccomanni, la fine della crisi è vicina: ma qualcuno dubita.

Vicina fine della crisi? Saccomanni sì, Squinzi no

Secondo il Ministro dell’Economia Saccomanni, la fine della crisi è vicina: ma qualcuno dubita.

Il Ministro dell’Economia Saccomanni si sbilancia nell’intravedere come prossima la fine della crisi. Per Saccomanni ci sarebbero dei “segnali di ripresa”. Vista la situazione attuale dell’Italia e dell’Europa in generale e vista l’assoluta inefficacia delle misure finora messe in atto, che anzi hanno alimentato l’andamento recessivo dell’economia anzichè contrastarlo, a più di un commentatore questa presa di posizione deve aver sollevato qualche dubbio.

Infatti, più realisticamente, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, uno di passaggio, ribatte che “la luce non si vede ancora”.

Squinzi e Saccomanni si sono confrontati ad un cenvegno di Confindustria, nel quale l’ottimismo, forse di circostanza visto il ruolo istituzionale, non convince il padrone di casa che senza mezzi termi dichiara: “Io stimo moltissimo Saccomanni, ma in effetti la luce non la vedo ancora. Maggio è meglio di aprile, giugno di maggio, ma la produzione industriale a giugno è in calo dell’1,7% su base annua, ci stiamo stabilizzando sul fondo”.

Anche il Ministro dello Sviluppo economico, Zanonato, dall’assemblea di Ania, si è espresso in termini dubbiosi verso la ripresa, definendo lo stato attuale della crisi come un “punto di non ritorno”, a meno che, naturalmente, non si vinca la consueta e tradizionale corsa contro il tempo che potrebbe dare speranza alla nostra economia.

E’ comunque bello sapere che da un “punto di non ritorno” possiamo “fare ritorno” se assecondiamo tutte le scelte di questo governo, che, ovviamente, non avendo una vera libertà di manovra a causa del vincolo esterno europeo, sarà costretto a raggiungere al massimo risultati palliativi momentanei, in attesa della totale destrutturazione  e svendita dello Stato.

 

 

Continua a leggere su Fidelity News