Dai dati forniti dall’Assessore Regionale al Turismo, Michela Stancheris, risulta che in Sicilia non si è verificato quel tanto decantato turismo che sosteneva un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente. Invece, confrontando i dati appare subito come il turismo nell’Isola sia cresciuto appena dell’1%, rivelando anche una stagnazione preoccupante che rischia di compromettere anche i minimi risultati. Il commento arriva da Pietro La Torre, presidente dell’Ente bilaterale del turismo, un organismo formato da sindacati e associazioni dei datori di lavoro del settore, e appoggia la richiesta di Michela Stancheris, che ha avanzato la proposta di redigere un manifesto per lo sviluppo del turismo da sottoporre al Governo.
Ecco il giudizio di la Torre sull’argomento: “Le variazioni comprese fra il 2% e il 5% non appaiono, a nostro parere, rilevanti, considerando che per attuarle le imprese hanno fatto politiche commerciali al ribasso e bisogna dunque tenere conto di quanto effettivamente sia aumentato invece il fatturato. Su tale argomento bisogna convincersi che gli scostamenti necessari a far decollare il settore devono essere individuati in obiettivi che indicano nel medio periodo almeno aumenti del 30% del Pil ed a regime almeno al suo raddoppio, in caso contrario continueremo a parlare di un’asfittica gestione dell’esistente”.
La Torre sostiene che ancora si è molto lontani dalla realizzazione di interventi mirati a rilanciare il turismo nell’Isola e anche la consultazione delle parti sociali prevista ma non ancora realizzata non sembra in grado di fornire risposte certe. Secondo La Torre infatti è urgente fare una legge che sia in grado di stabilire un quadro capace di riordinare e rispondere alle esigenze del settore. Ecco cosa aggiunge: “Intendiamo proporre a tutte le parti sociali di redigere “Il Manifesto” per lo sviluppo della filiera turistica siciliana che tratti e definisca gli assi strategici, in primo luogo in una nuova legge e le conseguenti operatività e determinazioni”.
L’idea di La Torre è quella di realizzare un decalogo approvato da questo Governo e dalle opposizioni, che sia sempre valido anche se cambia la guida della regione, con la collaborazione delle parti sociali che hanno l’interesse a mandare avanti un programma nell’interesse collettivo. Una soluzione assolutamente valida e costruttiva, forse l’unica che possa veramente far cambiare qualcosa per il settore turismo in Sicilia.