Tridico contro gli imprenditori: "Non aprono perché sono pigri"

Il presidente dell'Inps "spara" su commercianti e aziende: "Molti non riaprono per opportunismo". L'ira del centrodestra: "Le parole di Tridico sono un insulto per chi stenta a ripartire".

Tridico contro gli imprenditori: "Non aprono perché sono pigri"

Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, in un’intervista a “la Repubblica”, ha parlato della crisi economica che c’è in Italia a causa del Covid-19, accusando i commercianti e gli imprenditori italiani di essere dei furbetti perché – secondo le sue parole – molti di loro non riaprono per pigrizia, per opportunismo, magari sperando che passi la piena e il mercato riparta come prima.

Per il presidente dell’istituto previdenziale, ci sono numerose imprese che non affrontano le difficoltà della riapertura perché “tanto c’è lo Stato” che paga l’80% della busta paga. Capitani d’azienda che hanno interesse a tenere le serrande chiuse per beccarsi gli aiuti del governo e incassare i soldi della Cig. “Adesso basta scrivere Covid e noi paghiamo, senza controlli, senza burocrazia, senza sindacati”, dice Tridico.

Queste parole non sono piaciute al centrodestra che ha definito un insulto l’uscita di Tridico verso quegli imprenditori che si sono ritrovati senza clienti, con i licenziamenti bloccati, con fette di mercato perse e con alle porte gli sciacalli che gli propongono di svendere le loro aziende costruite dopo una vita di lavoro.

Non dimentichiamo, infatti, che secondo un’indagine dell’Antimafia, molti commercianti e imprenditori non apriranno più per colpa del Covid-19 e che le organizzazioni malavitose si sono già fatte avanti per rilevare le loro attività a prezzi stracciati. Una mossa resa possibile dalle numerose risorse finanziarie a disposizione delle mafie che da tempo sono penetrate nel tessuto economico dell’intera nazione.

Tridico, inoltre, approfitta dell’intervista per lodare i suoi dipendenti che in questi mesi di difficoltà e di urgenze si stanno facendo in quattro per dare una risposta a tutti, garantendo la protezione sociale, lavorando anche nei giorni festivi e ricevendo, in cambio, solo minacce e insulti da chi, evidentemente, non sa che le richieste di aiuto alle istituzioni sono centinaia di migliaia e che non si può dare una risposta a tutti in tempi rapidi.

Continua a leggere su Fidelity News