Il Governo Italiano, un pò a sorpresa, affida all’Enel le chiavi del progetto sulla banda ultralarga, mentre Telecom Italia viene espropriata di un progetto il quale aveva già una sua programmazione. Questo è quanto si è potuto apprendere dalla Repubblica, dove spiega che l’obiettivo è restituire al controllo pubblico le grandi reti infrastrutturali di telecomunicazioni, a cominciare da quella futura della banda ultralarga. Una tegola mica indifferente al colosso delle telecomunicazioni italiane.
Infatti, per il Governo, il piano che stanzia 6,5 miliardi in cinque anni per la fibra ottica si sta trasformando in una grande occasione ovvero quello di riaffermare il ruolo statale nelle “autostrade telematiche strategiche” attraverso l’Enel, azienda controllata nel 25,5% dallo stato. Entro il mese di maggio, infatti, l’esecutivo, dovra’ determinare modalita’ e quantificazione degli incentivi per costruire la nuova rete.
L’Enel, nei conti fatti dagli esperti di palazzo Chigi, ha le caratteristiche per diventare il candidato migliore per accelerare sulla banda di ultima generazione. Una scelta con una conseguenza negativa per la sua controparte, infatti questo va a rendere marginale l’attuale rete del soggetto privato Telecom Italia. Nei report dell’esecutivo, si sottolinea come Enel possa già contare su una ramificazione capillare. E ha formalmente dichiarato alle autorità competenti la disponibilità a impegnarsi con un progetto in tempi strettissimi.
Infatti secondo l’azienda energetica serviranno solo tre anni per raggiungere tutta l’Italia mandando cosi’ in soffitta la vecchia infrastruttura in rame e senza reclamare un ruolo nella gestione del servizio, quindi senza alterare la concorrenza. Nelle idee dell’esecutivo, si tratta di un primo passo per una complessiva ristrutturazione del settore delle tlc (Telecomunicazioni) che comprenderà anche le reti per le trasmissioni radiotelevisive, a cominciare dalle antenne, con l’obiettivo di conservare il controllo da parte dello Stato del sistema infrastrutturale, non degli operatori. Sicuramente un altro passo avanti da parte dello Stato Italiano per mantenere il controllo economico nel territorio.